Inaugurato l’anno giudiziario a Chieti

Chieti. Si riducono le cause introdotte in Abruzzo, in aumento invece in Molise. Particolare attenzione del Teram per consentire la possibilità di accesso al processo matrimoniale canonico anche ai fedeli indigenti.

 Ieri pomeriggio alle ore 18, nell’Aula Magna del Seminario regionale “S. Pio X” di Chieti, è stato inaugurato l’Anno Giudiziario del Teram, il Tribunale Ecclesiastico Abruzzese- Molisano.

 Dopo la celebrazione eucaristica presieduta dal Moderatore e Presidente della Conferenza Episcopale Regionale, mons. Bruno Forte si è tenuta la prolusione a cura di monsignor Erasmo Napolitano, Vicario giudiziale del tribunale ecclesiastico interdiocesano partenopeo e di appello. Il tema della prolusione è stato “La valutazione delle prove nei casi di incapacità”.

 Il Vicario giudiziale del Teram, don Antonio De Grandis, ha relazionato sull’attività giudiziaria svolta nel 2017 mettendo in evidenza alcuni dati.

 “Circa l’analisi sullo stato dell’amministrazione della giustizia nel nostro Tribunale Regionale Abruzzese-Molisano – ha detto De Grandis – c’è stata una lieve flessione del numero delle cause iscritte a ruolo, che sono passate dalle 145 del 2016 alle 123 di quest’anno. Anche le sentenze di dichiarazione di nullità matrimoniale sono leggermente diminuite rispetto alle 145 del 2016, passando alle 128 del 2017”.

 Permane però, tenendo presente la tendenza dell’ultimo periodo, “un incremento di cause se rapportate alla tendenza degli ultimi cinque anni, in cui la media era di circa 95 introdotte e sentenziate”.

 Per quanto concerne i motivi di nullità matrimoniale è confermata “la tendenza ad evidenziare come motivo prevalente le problematiche psichiche ed in particolare il grave difetto di discrezione di giudizio soprattutto per immaturità psicoaffettive e l’Incapacità ad assumere gli oneri matrimoniali essenziali (can.1095 n.2 e 3) che hanno raggiunto il numero di 135 cause.

 “Questa descrizione – ha affermato- il Vicario giudiziale – stimola le nostre comunità, sia diocesane che parrocchiali, ad una più attenta pastorale di accompagnamento dei fidanzati sul piano della formazione umana e cristiana che prevenga la superficialità ed immaturità con cui ci si accosta spesso alle nozze”.

 Aumentate le cause introdotte per la regione Molise che è passato dalle 17 del 2016, alle 19 del 2017, di cui 10 dalla diocesi di Termoli-Larino mentre si registra una riduzione delle cause introdotte in Abruzzo.

 Il numero più alto di cause introdotte in Abruzzo proviene dalla diocesi di Pescara-Penne con 34 cause mentre, per quanto riguarda il Molise, come già sottolineato, il numero più alto è quello della diocesi di Termoli-Larino con 10 cause.

 Nella relazione, infine, don De Grandis ha sottolineato come “particolare attenzione si è rivolta alla gratuità delle procedure, consentendo la possibilità di accesso al processo matrimoniale canonico anche ai fedeli indigenti, nel rispetto del reale bisogno dei singoli”.

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