De Cicco nuovo questore di Chieti

Chieti. Francesco De Cicco, 61 anni, originario di Napoli, è il nuovo questore di Chieti dove ha preso il posto di Annino Gargano.

Questore a Rimini, da dove proviene e con un passato come Vicario nelle questure di Teramo e Pescara, De Cicco, che è stato anche alla Polizia Ferroviaria di Ancona e di Bologna, si è presentato oggi agli organi di informazione.

“L’esperienza mi porta a dire che ogni provincia è caratterizzata da alcuni problemi che spesso sono sotto gli occhi di tutti primo fra tutti il cittadino che è la vera sentinella che abbiamo sul territorio e che invitiamo a collaborare con la squadra Stato che fa parte tutte le forze dell’ordine coordinate dal prefetto – ha detto fra l’altro De Cicco. Il nostro lavoro non si può fare fino in fondo se non c’è la collaborazione di tutti: a noi la responsabilità tecnica di intervenire in maniera tecnica insieme alle altre componenti di questa squadra ma tutti devono fare la loro parte. La sicurezza è un bene talmente prezioso e ciascuno di noi è responsabile per un segmento pro quota: il cittadino è una sentinella importante che ci aiuta a individuare prima e meglio le problematiche”.
Parole di stima il nuovo questore di Chieti ha avuto per il suo predecessore: “Devo dire grazie al collega Annino Gargano che mi ha preceduto, che conosco da tanti anni, e penso di poter dire che è un ottimo funzionario della Polizia di stato, un gran funzionario e ha anche una personalità molto vicina, prossima ai problemi e alle persone, ha saputo intercettare le difficoltà e le problematiche della provincia e ci ha messo molto del suo, ha lavorato molto bene, gli sono grato, lo ringrazio e credo che il mio percorso sia più un percorso in discesa che in salita grazie soprattutto a lui e a chi gli è stato vicino in questi anni”.
Per De Cicco, che vive a Pescara da diversi anni con la famiglia, e che ha detto di essere casa “le condizioni logistiche e psicologiche sono quelle più favorevoli per lavorare sereni e mi auguro anche bene. In questo territorio – ha concluso- si può lavorare bene, si deve lavorare bene e mi sembra di aver capito, non solo una percezione, ma anche un dato di fatto, che si è lavorato bene fino a questo momento”. (ANSA).

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