Chieti, pubblici esercizi: si lavora all’ordinanza

Sindaco e Pantalone: “Pensiamo anche a un daspo sociale”

Chieti. Ai fini della pubblica incolumità e per favorire standard più elevati di sicurezza, in linea con quanto richiesto dal Comitato prefettizio per l’ordine e sicurezza pubblica, il Comune sta predisponendo un’ordinanza con una nuova regolamentazione degli orari per i pubblici esercizi. Dell’argomento stamane il sindaco Diego Ferrara ha parlato con una prima rappresentanza dei titolari o gestori dei locali cittadini di Chieti Scalo, lunedì incontrerà anche una rappresentanza dei gestori del centro storico, al fine di illustrare la problematica emersa sul territorio e condividere una via e idee comuni sul fronte regole. Alla riunione erano presenti anche gli assessori Manuel Pantalone e Stefano Rispoli.

“Si tratta di un confronto che abbiamo voluto perché le regole che ci apprestiamo a sancire non vengano considerate una punizione per qualcuno, ma una necessità, affinché venga tutelato il lavoro e l’incolumità di tutti, sia di chi opera nei locali cittadini, sia chi li sceglie per il proprio tempo libero – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore al Commercio Manuel Pantalone – Non è pensabile che il divertimento possa sfociare in rissa, né che si trasformi in una tortura per quanti vivono in luoghi popolati dai locali. Ci rendiamo perfettamente conto che si tratta di attività economiche provate dalla pandemia, per questa ragione siamo riusciti a formulare una prima stesura di regole che sperimenteremo per due settimane, per calibrare meglio la nostra azione. Ci prepariamo a costruire un atto che porta all’una l’orario di chiusura dei locali, in modo da evitare bivacchi, che nelle ultime settimane, purtroppo per qualcuno, sono stati occasione di rissa e di disordini. Questo non deve più accadere, a tal fine vogliamo condividere con gli esercenti una linea che in qualche modo ci accomuni, mettendoli in condizioni di lavorare, ma con tutte le tutele.

Nel testo dell’ordinanza, infatti, predisporremo orari più estesi per la chiusura per i locali che provvederanno alla sicurezza e che quindi da soli o in forma associata si affideranno a soggetti in grado di assicurarla in modo da evitare episodi spiacevoli: questi potranno continuare a lavorare fino alle 2 di notte.

Non solo, proprio dal confronto con gli addetti ai lavori abbiamo pensato di vagliare la possibilità di una sorta di “daspo sociale”, per l’utenza che non dovesse rispettare le regole: accanto al cosiddetto “Daspo Willie”, che prevede misure di distanziamento per chi provoca o viene colto in atteggiamenti lesivi della pubblica incolumità, oltre che dell’ordine pubblico, proporremo a Questura, Prefettura e agli organi deputati, una “pena sociale” a carico di quanti saranno fermati, una misura compensativa per la comunità colpita da comportamenti contro legge e, al contempo, educativa per chi se ne è reso artefice, come si fa con i lavori socialmente utili. Essendo misure temporanee, ma necessarie, siamo aperti al confronto affinché il beneficio sia il più diffuso possibile, agiremo non contro qualcuno, ma perché Chieti possa accogliere chi la sceglie, nel modo più sicuro possibile, certi nel sostegno delle forze dell’ordine”.

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