Chieti Comune riciclone, il riconoscimento di Legambiente per la raccolta differenziata

Sindaco e Zappalorto: “Un risultato che continueremo a far crescere”

Chieti. Nella giornata di Ieri Legambiente nazionale ha ufficializzato i riconoscimenti ai Comuni italiani più diligenti nell’ambito della raccolta differenziata e Chieti, oltre a essere una delle province dove le percentuali sono più alte e fanno da traino, ha visto confermata la sua presenza fra i Comuni premiati, con un aumento della percentuale della differenziata rispetto all’anno scorso.

“Siamo lieti che la città consolidi la sua presenza in questo dossier – così il sindaco Diego Ferrara e l’assessore all’Ambiente Chiara Zappalorto – e ci auguriamo che i dati migliorino sempre di più a testimonianza di un impegno crescente sulle tematiche ambientali che animano l’azione di Legambiente con i Comuni d’Italia. Solo pochi giorni fa, in occasione dell’installazione delle nuove isole ecologiche, abbiamo avuto l’opportunità di fare il punto sulla percentuale di raccolta differenziata in città, cresciuta del 2,8 per cento rispetto allo scorso anno. La riconferma di Chieti nella classifica dei Comuni ricicloni è segno che la sostenibilità sposata paga, ma soprattutto che l’educazione alla sostenibilità da parte della cittadinanza è il vero valore aggiunto per il futuro della città. Oggi siamo oltre il 67,5 per cento di percentuale della raccolta differenziata in città, con una produzione procapite di secco residuo per abitante pari a 167,2 chilogrammi. Questi dati fanno ben sperare sul futuro e sono un’ottima base da cui partire per la nostra Amministrazione che sull’economia circolare, tema fondamentale quest’anno per Legambiente, investirà tantissimo, condividendo con la cittadinanza risultati e progetti. Siamo convinti che per una vera ripartenza non si possa fare a meno della nascita di una rete virtuosa, la più ampia possibile, capace di contenere cittadini, enti e istituzioni, nonché tutti i comparti dell’economia. Solo così potremo trattare i rifiuti non come una minaccia, o una possibile emergenza, ma una risorsa da rimettere in circolo. Come pubblica amministrazione faremo la nostra parte, consci che possiamo contribuire a migliorare la situazione del pianeta, agendo su quella della nostra città e applicando normative in modo convinto, perché diventino pratica anche per la cittadinanza, questa è anche la lezione che arriva dalla pandemia, la tutela se non viene condivisa non protegge”.

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