Chieti celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Chieti. Tra le quattromila città nell’intero territorio italiano, il 23 marzo a Chieti, in Piazza Valignani, ci sarà la manifestazione in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunta alla sua ventitreesima edizione e dall’anno scorso approvata da una Legge dello Stato ( la n. 20 dell’8.03.2017).

 Promossa dal presidio “A. Romanò” di Libera, Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie in collaborazione con la rete di scuole “Itinerari di educazione civile e responsabile” nata in parteneriato con Libera Associazione, la manifestazione avrà luogo dalle ore 9.30 alle 12.00, con l’allestimento di quindici ‘postazioni’ della memoria che daranno voce alle storie di altrettante vittime innocenti. I volontari di Libera con i bambini e i ragazzi delle scuole animeranno la mattina con le loro riletture ed i loro racconti per mantenere vivo il ricordo di quanti sono stati uccisi dalla violenza mafiosa, a testimonianza di un impegno di questo territorio verso il dovere della memoria come elemento generativo di cambiamento e di speranza. Saranno presenti anche i familiari di Attilio Romanò per una testimonianza. Nel pomeriggio della stessa giornata, alle ore 18.30 presso il centro universitario Campus X in via Papa Giovanni II 179, sarà ricordata la persona di Attilio Romanò, il giovane ventinovenne ucciso dalla camorra nel 2005 a cui è intitolato il presidio Libera di Chieti.

 “E’ un momento di grande impegno civile – dichiara la responsabile del Presidio Gilda Pescara – al quale auspichiamo la partecipazione dei cittadini e delle realtà associative ed istituzionali del nostro territorio a costituire una importante tappa di un percorso di educazione civile contro le mafie basato sul dovere e la responsabilità della memoria”.

 L’iniziativa giunge dopo la manifestazione regionale di Sulmona del 21 marzo e dopo alcuni mesi di percorsi formativi rivolti a insegnanti a seguito di specifici inviti del MIUR , ed è in continuità con quella che da anni è diventata una tradizione consolidata delle scuole cittadine.

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