Chieti, attività del Coc. Il sindaco: ‘Interventi concreti a supporto della cittadinanza’

Chieti. Sono state 600 le chiamate arrivate alla centrale operativa del COC del Comune di Chieti da quando, a fronte della seconda ondata pandemica, è stato aperto per supportare la cittadinanza durante l’emergenza. Gli interventi, invece, sono stati 64, mentre 48 sono le azioni per i servizi di Pronto farmaco e 16 per il Pronto spesa. Per contattare il Coc bisogna fare il numero 0871/307127 a cui ci si potrà rivolgere dalle ore 8 alle ore 20, per avere informazioni e richiedere interventi.

“Si tratta di numeri che raccontano un’efficacia – dice il sindaco Diego Ferrara – Il Coc, oltre che dalla struttura tecnica comunale è supportato dalle associazioni di Protezione civile, che sono un prezioso supporto per il Comune e per arrivare capillarmente alla cittadinanza. La maggior parte delle chiamate arrivate nella nuova centrale operativa individuata nella sede dell’associazione di Protezione civile Valtrigno Chieti, sono state di richiesta di informazioni, persone che avevano bisogno di orientarsi sia sulla situazione covid, che sui servizi e sul come relazionarsi all’emergenza, in caso si trovassero in una situazione di contagio o di dubbio. Istanze che i volontari e gli operatori hanno potuto gestire, dispensando informazioni e orientando l’utenza verso gli interlocutori competenti. Gli interventi invece hanno riguardato l’assistenza concreta e dedicata al fronte covid, compreso il servizio d’ordine al drive-in del Pala Tricalle, nonché ai servizi di Pronto farmaco e Pronto spesa, rivolti sia a persone impossibilitate a uscire che a cittadini in difficoltà logistica. Ma oltre a questo le associazioni coordinate dal Coc hanno prestato servizio con la Polizia Municipale, anche per la sicurezza dei mercati e per il rispetto dei protocolli normativi nati per contenere i contagi, nonché assistenza ai cittadini positivi. Un’attività sensibile, che continueremo ad attuare, con la speranza che queste realtà possano presto tornare ad occuparsi sempre meno dell’emergenza virus”.

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