Chieti, alla ex caserma Bucciante andrà una facoltà umanistica

Chieti. Si è tenuto questa mattina il previsto incontro convocato dal Prefetto di Chieti dottor Armando Forgione per esaminare, con gli enti e le istituzioni interessate, la situazione relativa al recupero dell’ex caserma Bucciante, in particolare per la parte riguardante il convento quattrocentesco destinato a ospitare una struttura dell’Università “G. d’Annunzio”.

Al termine di un vivace e costruttivo confronto, ottimamente gestito dal Prefetto e dal Commissario di Governo per la ricostruzione delle zone terremotate avv. Giovanni Legnini, si è convenuto che l’Università, rappresentata dal Direttore Generale Arch. Giovanni Cucullo, proporrà un progetto di utilizzo dell’ex convento destinato a ospitare una facoltà umanistica.

Gli altri enti presenti valuteranno la possibilità di contribuire sul piano economico integrando i 5 milioni che l’ateneo, attraverso deliberati dei propri organi direzionali, ha già messo a disposizione.

Risolto anche l’aspetto burocratico relativo al passaggio di consegne tra Demanio e Università: la struttura quattrocentesca sarà messa a disposizione gratuita dell’ateneo perennemente, sino a quando l’edificio sarà destinato a finalità universitarie.

Il prossimo incontro, per definire quale sarà la facoltà prescelta e per concretizzare gli impegni finanziari è prevista tra circa un mese.

All’incontro, oltre alle citate autorità, erano presenti tra gli altri: la Soprintendente Rosaria Mencarelli, il Consigliere Regionale delegato Mauro Febbo, i rappresentanti dell’Agenzia del Demanio regionale con il Vice Direttore Marcello Bosica, il Sindaco del Comune di Chieti Diego Ferrara con il Vice Sindaco Paolo De Cesare e il Presidente del Consiglio Luigi Febo, i rappresentanti della Provincia Dirigente Giancarlo Moca e Arch. Francesco Faraone, il Comitato cittadino rappresentato da Giampiero Perrotti e Luciano Di Tizio.

In conclusione il Comitato ha espresso soddisfazione per la soluzione che finalmente si intravede e ha ribadito l’esigenza di accelerare i tempi per arrivare quanto prima possibile all’apertura dei cantieri.

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