Blitz dei Carabinieri Forestali del Comando Stazione di Fara Filiorum Petri sui cantieri del metanodotto Larino – Chieti

Chieti. Non è sfuggito al controllo dei Carabinieri Forestali anche il metanodotto LARINO – CHIETI a seguito di segnalazione da parte del Perito Antonio DI PASQUALE per il non rispetto delle prescrizioni di espianto e reimpianto degli ulivi interferenti con la costruzione del suddetto impianto.

Dall’atto di autorizzazione rilasciato dalla Regione Abruzzo Servizio Territoriale per l’Agricoltura Abruzzo Sud DP026 alla S.G.I. “Società Gasdotti Italia S.p.A.” in data 31/05/2019 per l’espianto e reimpianto piante di olivo si evince che, sul territorio della provincia di CHIETI, per permettere la costruzione del metanodotto LARINO – CHIETI, dovranno essere espiantati 2.860 ulivi.

L’autorizzazione Regionale rilasciata dal Servizio Territoriale per l’Agricoltura sede di CHIETI a firma del Dirigente del Servizio Dott. Fausto FANTI prescrive che i lavori di espianto e reimpianto devono essere eseguiti dalla S.G.I. o chi per Lei in modo conforme a quanto descritto nella relazione tecnica “rilievo, conta e catalogazione piante d’olivo” a firma del Dott. Ing. Rocco V. MONACO su incarico della stessa S.G.I. allegata alla richiesta di autorizzazione.

Ma i suddetti lavori di espianto e reimpianto degli ulivi, a tutela dei diritti e degli interessi dei proprietari terrieri, vengono di fatto eseguiti secondo le prescrizioni contenute nella relazione a firma del Dott. Ing. Rocco V. MONACO allegata all’atto di autorizzazione regionale?

Purtroppo, come consuetudine, nella costruzione delle opere di pubblica utilità le prescrizioni non vengono in nessun modo rispettate ma la cosa ancor più grave è che le suddette prescrizioni vengono regolarmente celate e colui il quale, appartenente all’apparato della pubblica amministrazione, che deve vigilare e controllare sull’ottemperanza ed il rispetto delle stesse è totalmente assente e/o inesistente tanto da essere costretti a chiedere l’intervento dei Carabinieri Forestali.

Accade così che a FILETTO, in località Fosse dei Lupi (che la dice lunga), la S.G.I. S.p.A. attraverso Ditte appaltatrici compiacenti, sui terreni oggetto di asservimento la fa da padrona ed impone le regole a Suo uso e consumo in barba ad “ordinanze, comandi, imposizioni, regole, norme, disposizioni, precetti, istruzioni o prescrizioni che dir si voglia.

Intervenuti sul posto i militi hanno rilevato, in fase di esecuzione dei lavori, come si evince dalle foto in allegato, il non rispetto delle norme che prevedono, per eseguire correttamente l’espianto, quanto segue: (…) 4. LINEE GUIDA ESPIANTO/REIMPIANTO ULIVI Le seguenti prescrizioni hanno valore di linee guida finalizzate a garantire il miglior attecchimento delle piante di ulivo sottoposte ad espianto e successivo reimpianto.

4.1 Potatura di preparazione al trapianto Prima di essere sottoposti ad operazione di espianto, da effettuarsi nel periodo di riposo vegetativo (novembre-aprile), le piante coinvolte dovranno essere interessate da una riduzione della chioma pari, proporzionalmente, alla riduzione dell’apparato radicale, effettuata mediante idonea potatura. Gli interventi cesori dovranno interessare le branche e dovranno avvenire a distanze non inferiori a 100 cm dalla loro inserzione sul tronco, con la finalità di preservare la morfologia distintiva della pianta interessata dall’intervento. Allo scopo di favorire la cicatrizzazione delle ferite da potatura, i tagli di diametro maggiore di 5 cm dovranno essere coperti con mastice disinfettante, ed eventualmente un trattamento fungicida mediante agenti di controllo biologico (Bacillus spp. o Trichoderma spp.). Non sono ammessi interventi di capitozzatura, intesa come taglio delle branche principali all’altezza del loro punto di intersezione, di stroncatura intesa come taglio al tronco a diversa altezza. I residui della potatura dovranno essere trattati secondo le indicazioni di legge.

4.2 Espianto L’espianto dovrà avvenire nel periodo di riposo vegetativo della pianta per ridurre la crisi di trapianto. Tale espianto andrà eseguito avendo cura di assicurare alla stessa un idoneo pane di terra, contenuto in una zolla, secondo le seguenti operazioni: si dovrà compiere uno scavo verticale tutto attorno alla pianta, contestualmente effettuando, con opportuna attrezzatura, tagli netti sull’apparato radicale, al fine di evitare strappi delle radici. La zolla che si viene a creare dovrà essere avvolta da telo di juta o rete metallica prima di essere spostata onde evitare rotture o crepe alla stessa, inoltre le radici andranno rifilate. Per il sollevamento, spostamento e trasporto della pianta dovranno essere utilizzati mezzi idonei.

Le dimensioni della zolla, contenuta nel telo o nella rete metallica, dovranno essere le seguenti:

 diametro zolla = diametro fusto (misurato ad 130 m dal colletto) x 2,00;

 profondità = 2/3 del diametro della zolla stessa.

Dopo aver snaturato, in diversi casi, la morfologia distintiva della pianta con taglio indiscriminato delle branche principali (foto in allegato), con un unico escavatore munito di benna, di fatto gli ulivi vengono estirpati senza evitare strappi alle radici e dovendo evidentemente lavorare in economia, considerato l’esiguo importo dell’opera che per il tratto n. 4 attraversante i comuni: CASACANDITELLA; BUCCHIANICO; CASALINCONTRADA; CHIETI; CEPAGATTI; ROSCIANO; PIANELLA; per esempio, è pari ad Euro 16.953.236, anche il telo di juta o la rete metallica, prescritte a protezione della zolla, vanno a farsi friggere.

E come vengono trattati i residui di “potatura”?

Si potrebbe pensare, trattandosi di un’opera di pubblica utilità pagata con i soldi di tutti i contribuenti, “secondo le indicazioni di legge (ossia smaltiti attraverso discarica autorizzata)” così come riportato nella relazione tecnica allegata all’atto di autorizzazione, invece no; vengono arsi in loco tanto da richiedere, il giorno successivo, 26/02/2021, di nuovo l’intervento dei Carabinieri Forestali che hanno sanzionato la Ditta appaltatrice per la violazione del D.Lgs. 152/2006.

Ma mentre accade tutto questo ed altro sul territorio della Provincia di CHIETI c’è da chiedersi:

dove sono i funzionari della Regione Abruzzo Servizio Territoriale per l’Agricoltura Abruzzo Sud DP026 sito in via Asinio Herio, 75 CHIETI (famoso Ispettorato dell’Agricoltura) che hanno autorizzato l’espianto ed il reimpianto dei 2860 ulivi?

Si potrebbe pensare a lavorare alacremente dentro i propri uffici tanto da non avere neanche il tempo di andare a verificare cosa accade sui cantieri aperti dalla S.G.I.; purtroppo, anche questo pensiero non corrisponde a verità tant’è che se ci si reca presso la sede del Servizio Territoriale per l’Agricoltura Abruzzo Sud DP026 “a causa dell’emergenza COVID-19” lo si trova chiuso e sul portone, in bella vista, alberga da memorabile tempo un cartello che recita: DIPARTIMENTO AGRICOLTURA AVVISO Gli ufficio sono chiusi al pubblico. La gestione delle pratiche di competenza dei Servizi ed Uffici del Dipartimento avverrà esclusivamente mediante comunicazioni PEC. Si indicano, qui di seguito, gli indirizzi PEC delle Strutture del Dipartimento dell’Agricoltura: (…)

Sicuramente anche la morte degli ulivi, che senza la possibilità di difendersi perché sprovvisti di PEC non attecchiranno, sarà imputata all’emergenza COVID e, pertanto, il suddetto ulteriore danno non sarà ripagato da nessuno, ma di questo ne parleremo in un’altra puntata relativa alle irrisorie indennità corrisposte ai proprietari terrieri ed ai danni da nessuno considerati/ripagati approfittando (ahimè) dell’ignoranza e della ingenuità delle masse.

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