Appello del presidente del Consiglio Comunale ai cittadini di Chieti

Chieti. “Cari concittadini in un momento drammatico per il nostro Paese, colpito da una epidemia virale come non si era mai vista negli ultimi anni, mi corre l’obbligo morale di rivolgere a Tutti Voi un appello, nella duplice veste istituzionale di Medico Chirurgo e Presidente del Consiglio Comunale”.
Si legge così in una nota del presidente del Consiglio Comunale diChieti, Liberato Aceto, che aggiunge: “Quanto sta accadendo in questi giorni nel nostro Paese a seguito di un contagio proveniente dalla Cina che ha letteralmente messo in ginocchio il nostro sistema sanitario e socio-economico ci deve indurre ad alcune serie riflessioni.

E da anni ormai che continuiamo a maltrattare Madre Natura con alcuni comportamenti che abbiamo addebitato alla parola “Progresso”, ma che purtroppo non coincidono con la parola “Civiltà”.

Quanto si sta verificando in questi giorni, tra l’altro in Regioni che si sono sempre proclamate all’avanguardia in tutti i settori della nostra società, ci dimostra che il male del nostro Paese non sta purtroppo solo nella classe politica e nella classe dirigente, bensì nella assoluta mancanza di un “Senso Civico”.

Se un semplice cittadino non comprende qual è l’importanza di rimanere isolato se è venuto a contatto con un soggetto per cui si è palesato il dubbio di essere stato contagiato dal Covid-19; se egli non comprende il danno che può arrecare all’intera comunità, a bambini, anziani, individui defedati, provocandone anche la morte, allora vuol dire che è venuto meno il rispetto per il prossimo e per la vita in genere.

Forse tutti avete saputo della coppia di anziani di Codogno che qualche giorno fa è evasa dalla “zona rossa” ed è andata a sciare in una casa di sua proprietà nel Trentino Alto Adige. Poi accusando i sintomi di tosse e raffreddore i due si sono recati in Ospedale e sono risultati positivi al Coronavirus.

Ma per non andare molto lontano sarebbe bastato per Voi di Chieti fare un giro  nella vicina Pescara sabato sera, e vi assicuro che io non l’ho fatto, ma ho ricevuto varie testimonianze che mi confermano quanto vi dico, per trovare locali pieni di ragazzi intenti a prendere un aperitivo, creando fonti potenziali di contagio per loro e per tutta la comunità.

Come vedete il male della società non è solo il Coronavirus, ma la mancanza di  rispetto per le regole, la mancanza  del  senso di appartenenza ma soprattutto oggi è in atto un grave decadimento dell’etica e della morale.

Forse non è troppo tardi, e da buon credente sono convinto che chi sta sopra di noi ci sta offrendo forse l’ultima occasione, per farci comprendere che modificando comportamenti ed azioni possiamo riprendere il giusto cammino per dare una prospettiva migliore a coloro che verranno dopo di noi, ovvero i nostri figli. Cosa possiamo fare?

Assicuriamo un’igiene accurata a noi e a chi ci sta intorno, non affolliamo gli ambienti, se abbiamo sintomi sospetti oppure pensiamo di aver avuto contatti con soggetti potenzialmente infetti comunichiamo con i riferimenti sanitari predisposti e rechiamoci in Ospedale solo se necessario, rispettiamo le norme igienico-sanitarie e comportamentali  che le Istituzioni Sanitarie e Politiche ci stanno dando in queste ore, con un  solo e unico intento, quello di continuare ad avere la speranza di sopravvivere a questo drammatico momento. MA SOPRATTUTTO SE POSSIAMO RESTIAMO A CASA!!!”.

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