Carenza di personale al carcere di Lanciano, i sindacati annunciano proteste

CarcerelancianoLanciano. Si alza la protesta di Uil, Sappe, Osapp Sinappe, Cgil e Cnpp contro la carenza di organico alla Casa circondariale di Lanciano.

In una nota congiunta, i sindacati dichiarano di voler mettere in atto una serie di eventi di protesta partendo da un sit-in che avrà luogo di fronte all’istituto frentano, forse la prossima settimana, seguito da un’astensione dalla mensa di servizio, passando per uno “sciopero dello straordinario” edaltre possibili iniziative che – dicono – “stiamo valutando congiuntamente”.

Le organizzazioni di categoria parlano di “diffusa indifferenza dell’amministrazione verso le recriminazioni sindacali e nonostante le richieste d’incontro avanzate a partire dall’ormai lontano aprile 2014 alle quali, tra l’altro, a tutt’oggi non vi e’ stato alcun riscontro”.

“Da tempo – si legge nella nota – le organizzazioni sindacali, insieme e separatamente, lamentano l’ormai insostenibile carenza di personale che ha portato negli ultimi mesi ad un numero di poliziotti penitenziari amministrati a Villa Stanazzo pari a 137 unità, dei quali solo 132 in servizio effettivo”.

I sindacati sostengono che il personale della polizia penitenziaria è costretto a svolgere “turni massacranti, arrivano a coprire anche doppi turni, di 10/12 ore di servizio a fronte delle 6 previste. In pratica da qualsivoglia prospettiva si osservi la situazione del carcere frentano è evidente. Verosimilmente ciò non è sufficiente a far sì che il Provveditore e l’amministrazione ci degnino della benchè minima attenzione. Ma quel che è peggio – per i sindacati – è lo spregevole metodo posto in atto dall’amministrazione per sopperire alla carenza di personale infatti, stante il gravissimo periodo di crisi economica in atto in Italia, si sta facendo leva sulle cresciute necessità economiche delle famiglie sfruttando letteralmente i poliziotti penitenziari che per attaccamento al dovere, alto senso di responsabilità oltre che per garantire ai propri cari un minimo di tranquillità economica, si prestano a svolgere turni di 10/12 ore, senza il necessario riposo tra un turno e l’altro ed in alcuni casi essendo costretti ad interrompere le tanto attese ferie estive, in cambio di qualche spicciolo in più in busta paga”.

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