Area Val Sinello: il parere dei sindacati

UilChieti. Nei giorni passati si è svolta una riunione tra le Segreterie Provinciali Cgil-Cisl-Uil e le rispettive categorie Filctem- Femca-Uiltes, per discutere della grave situazione venutasi a creare nell’area della Val Sinello.

“La discussione – spiegano i segretari provinciali delle sigle sindacali – si è sviluppate su due direttrici: vertenze portate avanti  a  seguito di chiusura e fallimento di società nell’area; interventi da mettere in campo per meglio infrastrutturare l’area. L’emergenza occupazionale venutasi a creare a seguito della decisione della proprietà di Golden Lady di delocalizzare la propria attività, con la conseguente messa in mobilità di tutto il personale, ha prodotto un impoverimento del comprensorio già in enorme difficoltà per le condizioni oggettive del territorio. La partecipazione convinta e costante di tutti i lavoratori e dell’intero  territorio alle iniziative sindacali  sviluppatesi nel corso dei mesi passati, ha portato in sede di Ministero dello Sviluppo economico ad un accordo tra società Wollo (incaricata da Golden Lady di trovare imprenditori disposti ad effettuare investimenti nel sito produttivo),  sigle sindacali,  Istituzioni e due imprenditori  disposti ad intervenire con nuove iniziative al fine di rioccupare i lavoratori. I fatti succedutisi nel corso di quest’ultimo anno hanno decretato il fallimento di questo progetto di riconversione,  con gravi responsabilità  di natura penale e politica. Le responsabilità penali saranno accertate dall’Autorità Giudiziaria, attivata a seguito dell’esposto presentato dalle sigle sindacali di categoria, con i tempi e i modi che la stessa  riterrà opportuno mettere in campo. La responsabilità politica  è invece da addebitare ad insufficienti azioni di verifica e di reale sostegno al progetto messe in atto sia dal Ministero dello Sviluppo Economico che dalla stessa Regione Abruzzo. Confermiamo la volontà e l’impegno a  perseguire, in tutte le sedi, la individuazione di imprenditori disposti ad intervenire in questa realtà con un progetto  e un piano industriale serio, credibile e verificabile che preveda il reimpiego di tutti i lavoratori interessati. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile il coinvolgimento, la partecipazione e un ruolo fattivo di tutte le Istituzioni del territorio e della stessa Regione Abruzzo che non può limitarsi ad una semplice funzione notarile, ma che assuma con decisione la gestione di queste vertenze, a partire dal rispettare ed attuare quanto già previsto nel Piano di Sviluppo redatto d’intesa con le sigle sindacali per l’area di crisi Val Sinello.  In particolare le azioni di sostegno vanno indirizzate al: riconoscimento area di crisi con l’inserimento dell’area Industriale Punta Penna e San Salvo; intervento nel porto di Vasto; riattivazione dei raccordi ferroviari porto di Vasto ; cablaggio dell’intera area; produzione-Costo dell’energia- Ricadute di favore sul territorio e sul sistema produttivo; miglioramento infrastrutture viarie; fiscalità di vantaggio. Questi sono alcuni dei tanti interventi necessari, individuati  e condivisi nell’accordo sottoscritto il 23 maggio 2012 tra Organizzazioni Sindacali; Confindustria Provincia e fatto proprio dalla Regione ma che, a distanza  di tanto tempo, non riesce a trasformarsi da un accordo sulla carta  ad una effettiva esecutività con visibili ricadute sui cittadini e le aziende dei nostri territori.

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