Chiusura Acs, la Fiom Cgil scrive alle istituzioni

fiomChieti. La Fiom Cgil della provincia di Chieti ha scritto una lettera aperta alle Istituzioni coinvolte per il caso Acs.

“La Direzione Aziendale – si legge nella lettera – ha comunicato nuovamente al tavolo sindacale la volontà di chiudere il sito di Atessa. Lo stesso è accaduto tre e due anni fa quando, dopo settimane di sciopero l’Azienda rinunciò ed accettò, la prima volta di ricorrere alla Cassa Straordinaria e la seconda di attivare la procedura per usufruire di due anni di Solidarietà. In data odierna, la Direzione Aziendale è tornata alla carica annunciando l’avvio della procedura per cessazione di attività e chiusura definitiva del sito produttivo di Atessa. In questi tre anni la Val di Sangro non ha visto l’interesse delle Istituzioni, impegno atto a rilanciare un territorio devastato dalla crisi ed in grave pericolo di vita. Nulla è stato fatto per le aree industriali e nessuna interlocuzione c’è stata con le Aziende che stanno morendo lentamente. Il Sindacato non ce la fa più a fronteggiare la forza prorompente della crisi. Tornando all’Acs di Atessa, Azienda storica della Val di Sangro che produce l’imbottitura per il sedile installato sul Ducato, è necessario non lasciare soli i lavoratori, è indispensabile un intervento fermo e deciso che possa bloccare la cessione dell’attività lavorativa. La chiusura dell’Acs potrebbe coincidere con l’apertura di una nuova fase, quella dello smantellamento delle aziende che non ce la fanno più. Nella Val di Sangro abbiamo resistito, siamo quasi sempre riusciti ad evitare la chiusura e la fuga delle imprese; ad oggi troppi siti produttivi scricchiolano e noi abbiamo bisogno di aiuto. Un soccorso chiediamo oggi al presidente della Provincia ed al sindaco di Atessa con i quali abbiamo interloquito in passato ed i quali vorremmo diventassero alleati delle forze anti crisi e cassa di risonanza di un mondo industriale che potrebbe sparire”.

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