Un’aquila minore tra i nibbi nel cielo di Cupello

aquilaminore_cupelloCupello. Uno splendido esemplare di aquila minore avvistato dalla Stazione ornitologica abruzzese durante il censimento del nibbio nella provincia teatina. Una vera rarità per l’Abruzzo.

Tra i tanti nibbi in volo nell’area frentana, dove il rapace passa abitualmente il periodo invernale, ecco la lieta sorpresa: uno splendido esemplare di Aquila minore, una specie infrequente in Abruzzo, è stata osservata a Cupello in provincia di Chieti durante l’annuale censimento del Nibbio reale. In occasione della prima giornata dedicata al censimento del nibbio, Tiziana Dicembre, Antonio Cecere e Alessio Massari, volontari del Centro Studi Montagna Vastese che partecipavano all’iniziativa della Stazione ornitologica abruzzese, hanno avvistato e fotografato un esemplare di Aquila minore (Hieraaetus pennatus), un rapace raro in Abruzzo, dove si contano pochissime osservazioni in periodo invernale. Gli esperti ornitologi erano intenti a monitorare un gruppo di nibbi reali nel territorio di Cupello, quando hanno notato l’esemplare di aquila minore, caratterizzata da una particolare livrea bianca e nera.

Da diversi anni la Stazione ornitologica abruzzese, in collaborazione con il Wwf e altre associazioni ed enti, ha avviato il censimento del nibbio reale, rapace che in Provincia di Chieti, nel territorio compreso tra il fiume Sangro e il Trigno, nidifica e sverna con una delle popolazioni più importanti d’Italia. Il censimento viene svolto presso le aree di dormitorio in quanto nel periodo invernale il Nibbio reale è gregario. In calo, purtroppo, il numero degli esemplari censiti: dagli inizi del 2013 ne sono stati contati 177-187, in calo rispetto ai quasi 250 censiti nel 2012. Ma a risollevare il morale ambientalista è l’avvistamento dell’aquila: l’aquila minore, infatti, non nidifica in Italia e il numero maggiore di osservazioni si concentra durante la migrazione autunnale. Si tratta, per la maggioranza, di esemplari provenienti da Spagna, Francia ed Europa dell’Est che attraversano la Penisola Italiana ed il Canale di Sicilia, per raggiungere gli areali di svernamento in Africa. Lo svernamento in Italia è infrequente e la stragrande maggioranza delle osservazioni è relativa alla Sicilia. “L’osservazione di una specie rara come l’Aquila minore conferma l’importanza delle iniziative di monitoraggio svolte sul territorio”, commenta il presidente della Stazione ornitologica abruzzese Augusto De Sanctis, “provvidenziale in questo senso è stata la recente bocciatura, a seguito di una nostra circostanziata relazione del progetto di una centrale eolica in territorio di Cupello, non lontano dal luogo di avvistamento dell’aquila, che avrebbe minacciato gravemente la sopravvivenza di numerosi grandi rapaci che in quell’area si rifugiano e trovano le fonti di alimentazione”.

Foto Antonio Cecere

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