Omicidio Vasto: i coniugi Del Vecchio uccisi da cento coltellate. E il figlio risponde a metà

carabinieri_scientificaVasto. Una violenza senza fine, che sta tutta in quelle cento coltellate con cui Marco Del Vecchio ha ucciso, lo scorso 17 novembre, i suoi genitori, Emilio e Adele.

Cento coltellate complessive, 60 per la mamma 72enne, 40 per il papà 78enne. Come recita il referto dell’autopsia, il decesso è stato causato da decine di “lesioni cardiovascolari polmonari” che hanno interessato tutti gli organi vitali, cuore, fegato e polmoni. Le coltellate hanno colpito in profondità anche il colon, i reni e lo stomaco. Una ferocia ancora più grande di quella utilizzata per uccidere il paà.

L’arma utilizzata è di lama lunga e robusta, compatibile con le ferite riscontrate nell’autopsia sul cadavere di papà Emidio.

Per entrambi, spiegano gli inquirenti, “la morte è stata rapida”. I risultati delle due autopsie, che la Procura di Vasto ha affidato al medico legale Pietro Falco, saranno disponibili entro 60 giorni.

Nel frattempo, Marco, il figlio 34enne accusato del duplice omicidio, ha risposto solo parzialmente alle domande del gip del tribunale di Vasto, Stefania Izzi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto questa mattina nel carcere di Vasto.

Lo stesso gip si pronuncerà a breve sulla convalida del fermo e la richiesta del pm Enrica Medori di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.

Del Vecchio ha dichiarato di voler rispondere alle domande del gip, inizialmente, salvo poi ritrattare quando gli è stato chiesto come mai avesse con sè un coltello la mattina che è stato fermato. L’avvocato, Raffaele Giacomucci, ha chiesto la perizia psichiatrica per il suo assistito che, stando a quanto riferisce il legale, “era in cura presso il Centro di igiene mentale di Vasto”.

Impostazioni privacy