Chieti, sventata una rapina dalla Squadra Mobile: tre arresti e una denuncia VIDEO

Chieti. Tre arresti e una denuncia a piede libero. Questa è la risultanza dell’operazione della Squadra Mobile di Chieti portata a conclusione nel pomeriggio di ieri.

Dopo un’attività di monitoraggio, gli agenti hanno sventato una rapina che avrebbe colpito probabilmente l’ufficio postale della frazione di San Martino sito in viale Unità d’Italia. Il colpo sarebbe stato messo a segno dai tre arrestati, tutti provenienti da fuori regione, mentre è del posto l’uomo denunciato a piede libero. Nell’autovettura è stata rinvenuta una pistola replica senza tappo rosso, oltre a parrucche e fascette di plastica autostringenti.

Gli arrestati sono: Romano Micconi, romano riconducibile agli ambienti di estrema destra e della tifoseria della Roma; Alessandro Surgo, nativo di Battipaglia, e Luigi Di Filippo, di Torino. Mentre L. T., di Chieti, che sarebbe colui che vrebbe fornito il covo, è stato denunciato a piede libero.

“Abbiamo deciso di i ntervenire perché avevamo notizie che c’era un gruppo che stava scendendo a Chieti – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Francesco Costantini – un gruppo di persone con precedenti penali specifici per rapina. Soprattutto noi ne conoscevamo uno, che avevamo arrestato cinque anni prima, un professionista della rapina. Abbiamo deciso di monitorare a partire da due giorni fa, di monitorare i movimenti di queste persone. Uno di questi ha atteso il complice che scendeva dal Nord Italia alla stazione di Pescara, lo stesso è stato agganciato dal personale della Squadra Mobile di Pescara, poi sono venuti nel nostro territorio a Chieti e da quel momento li abbiamo monitorati 24 ore su 24. Nel pomeriggio di ieri abbiamo visto che sono usciti tutti quanti insieme, nel momento in cui ci siamo accorti che si stavano travisando, con delle parrucche stavano applicando una targa falsa all’autovettura e che avevano soprattutto rubato una macchina pocheore prima, abbiamo deciso di intervenire e gli siamo letteralmente saltati addosso, li abbiamo arrestati in flagranza di reato. Possiamo pensare che avevano preso di mira un ufficio postale della zona di San Martino, una frazione di Chieti, oppure qualche altra banca nelle vicinanze. Non so se Micconi era il capo, la batteria era composta da quattro persone, tra cui tre arrestati ed una denunciata a piede libero. Sicuramente ha una conoscenza ed una professionalità nell’ambito delle rapine non comune, una persona molto meticolosa, lo sapevamo benissimo, aveva su di lui un patrimonio informativo pressoché completo. Lo abbiamo arrestato cinque anni prima mentre probabilmente si recava insieme ad altri a compiere un’altra rapinain un altro istituto bancario. Lui ha un passato come ultras della Roma, è vicino agli ambienti dell’estrema destra, una persona molto incline alla violenza, una persona che non si era mai tirata indietro quando si trattava di andare alle mani, si era insediato nel nostro territorio alcuni anni fa, personalmente svolgere l’attività di buttafuori in alcuni locali di Chieti Scalo, comunque una persona molto pericolosa. Noi abbiamo sequestrato materiale decisivo ai fini della configurazione della tentata rapina, questo ci ha permesso di superare quella che si chiama la ‘soglia del tentativo’. Abbiamo trovato scanner, una targa falsa da appplicare ad una macchina, parrucche, capi da pescatore con i quali si sarebbero potuti travisare. Poi abbiamo trovato del materiale composto da silicone con il quale uno dei rapinatori stava alterando i soui tratti somatici. Aveva anche una pistola, del tutto simile ad una pistola vera, a tamburo, priva ovviamente di tappo rosso che poteva essere facilmente scambiata per un’arma vera”.

Francesco Rapino

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