Lo storico 123° Reggimento Fanteria lascia Chieti

caserma_SpinucciCH_1Chieti. Lo storico 123° Reggimento Fanteria lascia Chieti. Così ha deciso il Ministero della Difesa nel piano di riordino delle strutture militari nazionali presentato il 31 gennaio scorso dal ministro Giampaolo Di Paola alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

La decisione ha scatenato le polemiche del mondo politico teatino, che ha definito la soprressione un “colpo letale inflitto alla città e alla sua economia”. “Sembra di assistere a un inarrestabile effetto domino – è il commento di Giampiero Riccardo, coordinatore regionale Giovani Italia dei Valori Abruzzo -, i cui tasselli crollano uno appresso all’altro, sotto lo sguardo colpevole e incapace della politica Teatina, non più in grado di garantirne la stabilità. A questo punto alla pura critica va sostituito il pragmatismo estremo, ovvero bisogna valutare nella maniera più celere e concreta possibile tutte le possibili alternative e destinare i locali in disuso alla migliore tra queste. Sposo la linea tracciata dall’On. Di Stanislao, che attraverso la risoluzione n. 7/00173 in Commissione Difesa della Camera, chiede che la Caserma Berardi, l’ex ospedale militare e il Distretto militare Spinelli siano destinate alle attività del Tribunale e della Questura di Chieti, oggi ospitate in locali non idonei e altresì di mettere a disposizione gli spazi rinvenienti per quanto ulteriormente venga richiesto dall’amministrazione comunale di Chieti. Aggiungo però che se la tendenza è quella a cui assistiamo, bisogna anche valutare bene cosa resta a Chieti, al netto di queste ripetute perdite. La millenaria storia di Chieti e il suo patrimonio storico e architettonico possono senz’altro rappresentare un elemento su cui puntare, per ovviare anche ai mancati introiti garantiti dai ragazzi del 123° Reggimento e le loro famiglie. Occorre pianificare una volta per tutte una strategia seria per il turismo culturale, religioso e enogastronomico a Chieti e recuperare spazi come quello della Berardi per destinarli a quest’uso. A meno che non si voglia compiere ulteriori passi indietro, la naturale evoluzione di un pezzo di storia che svanisce, dev’essere la sua memoria, anche attraverso l’esaltazione della bellezza che esso è stato capace di produrre”.

Il commento del sindaco Umberto Di Primio. “È ormai da anni che porto avanti la battaglia contro la soppressione del 123° Reggimento Chieti d’istanza presso la Caserma Berardi . Già  dal giugno del 2010, ovvero poco dopo il mio insediamento, ho espresso al Ministro della Difesa Ignazio La Russa tutte le contrarietà circa la chiusura della Caserma, luogo da sempre legato all’orgoglio e all’onore dei teatini.  È stato, quindi, grazie all’interessamento della mia Amministrazione che la stessa è riuscita a scongiurare la sua chiusura e ad ottenere un prolungamento di permanenza sul nostro territorio fino al dicembre 2012, termine “interlocutorio” sul quale il Comune di Chieti ha sempre ribadito la sua contrarietà. Da alcuni giorni, alla luce dell’ultima audizione in Senato dello stato di avanzamento dei provvedimenti di soppressione e riorganizzazione concernenti la riforma strutturale delle Forze Armate, ho chiesto un incontro urgente con il Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, affinché il percorso intrapreso per la sopravvivenza del 123° possa continuare a maturare i suoi buoni frutti e la sua appartenenza alla nostra città. Pur consapevoli dell’enorme sforzo che a tutti si richiede per il contenimento della spesa pubblica continueremo a lottare contro qualsiasi termine di chiusura del 123° RAV “Chieti”, nel rispetto della sua straordinaria ed encomiabile storia, per l’economia cittadina e per il personale che stabilmente, per motivi professionali, risiede con le proprie famiglie nella nostra città”.

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