Tar boccia di nuovo Chiodi: illegittima chiusura ospedale Casoli

ospedale_casoliCasoli. Il Tar dell’Aquila ha dichiarato illegittima la chiusura dell’ospedale di Casoli prevista per il 31 agosto prossimo dal piano di rientro sanitario predisposto dal commissario Gianni Chiodi per ripianare il deficit. Il Tar ha accolto i ricorsi, unificati, presentati dal Comune di Casoli, dalla Comunità montana di Palena e dal consigliere regionale Franco Caramanico (Sel).

Il 23 marzo scorso il Tar aveva emesso una sentenza analoga riguardante l’ospedale di Guardiagrele (Guardiagrele, Tar Abruzzo boccia Chiodi: l’ospedale non sarà riconvertito). Soddisfatto il Partito Democratico della provincia di Chieti per le sentenze del TAR a favore dei ricorsi del centrosinistra di Casoli e Guardiagrele sulla illegittimità della chiusura dei due ospedali.
“Il Gruppo consiliare di minoranza di Guardiagrele e l’amministrazione comunale di Casoli – si legge in una nota – guidata dal sindaco De Luca hanno vinto una battaglia importante per la sanità pubblica nei loro territori, nella nostra provincia ma soprattutto per i nostri cittadini, garantendo così un diritto costituzionale che è stato violato dalla chiusura  praticata dalla Giunta Chiodi e dal centrodestra regionale e locale. Chiediamo ora al Presidente Chiodi di ripristinare, come da sentenza, immediatamente i servizi ospedalieri a Casoli e Guardiagrele e inoltre chiediamo che affronti seriamente l’emergenza sanitaria nella nostra provincia che, oltre ai presidi ospedalieri chiusi, oggi sconta anche la situazione drammatica di saturazione degli ospedali di Chieti, Lanciano e Vasto. Ci domandiamo che fine abbiano fatto il presidente della giunta provinciale Di Giuseppantonio che da circa un anno avrebbe dovuto convocare il tavolo sulla sanità mai riunito, ci chiediamo dove siano quegli amministratori di centrodestra che nel 2008 manifestavano contro il piano sanitario del centrosinistra che non prevedeva alcuna chiusura, ci chiediamo a cosa sia servita la famosa filiera istituzionale del Pdl con Febbo, Di Stefano, Tavani,Nasuti e tanti altri che non hanno mosso un dito e anzi hanno sostenuto con forza e convinzione Chiodi e la Baraldi che tagliavano drammaticamente la sanità nella nostra Provincia a beneficio del teramano e del privato.
I cittadini abruzzesi meritano di più, meritano amministratori concreti e una classe politica, legati al territorio e soprattutto meritano di essere curati come sancito dalla nostra straordinaria Costituzione. Il Pd provinciale  continuerà a sostenere la battaglia sulla sanità fino a che non saranno ripristinati eguali servizi e diritti per tutti”.

Il commento di Carlo Costantini, IdV. “L’ultima sentenza del TAR abruzzese, quella che di fatto riapre l’Ospedale di Casoli, sembra un resoconto delle contestazioni rivolte dall’Italia dei Valori al Presidente Chiodi negli ultimi due anni. C’ è proprio tutto! C’è persino una contestazione che, per quanto anch’essa denunciata da tempo dall’Italia dei Valori, non era mai stata tenuta in adeguata considerazione, soprattutto per i suoi potenziali effetti devastanti su tutta la gestione commissariale di Chiodi. Questa volta un Tribunale (non più l’Italia dei Valori) ha ricordato a Chiodi che non è stato nominato Commissario “a vita”, ma solo per il periodo di vigenza del Piano di Rientro che avrebbe dovuto attuare, richiamando la relativa deliberazione del Consiglio dei Ministri 11.12.2009. Il periodo di vigenza del Piano di Rientro è, però, scaduto a marzo 2010 e lo stesso giorno deve ritenersi scaduto l’incarico di Commissario conferito a Chiodi. Sul piano pratico questo vuol dire che gli atti assunti da Chiodi dal marzo 2010 in poi potrebbero rivelarsi carta straccia, che chiunque potrebbe fare invalidare da un Tribunale. Insomma, la gestione commissariale di Chiodi si sta concludendo come una vera e propria caporetto, con Chiodi che continua a combattere una guerra persa ormai su tutti i fronti, come l’ultimo giapponese. Ora i nemici sono i Giudici che gli danno torto. Dopo aver detto per anni che le cause si perdevano perché la difesa dell’Avvocatura regionale non era all’altezza e dopo essersi scelto da solo avvocati anche esterni ed avere avuto ugualmente torto, la colpa è diventata improvvisamente dei Giudici del Tar. Tuttavia, nessuno può permettersi di gioire della manifesta incapacità di Chiodi, sia perché ormai non aggiunge più nulla al dibattito politico, sia perché a pagarne le conseguenze continuano ad essere gli abruzzesi: per questo martedì prossimo, in Consiglio Regionale, daremo ancora una volta il nostro contributo perché la gestione della sanità in Abruzzo possa davvero voltare pagina”.

 

 

Impostazioni privacy