Minori Stranieri non accompagnati: una sfida per i Comuni

Roma. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, in qualità di Vicepresidente Nazionale ANCI, è intervenuto a Roma, presso la sede dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, alla presentazione del VI Rapporto “Minori stranieri non accompagnati.

 I Comuni italiani e le politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati” stilato da Anci, Cittalia/Fondazione Anci Ricerche e SPRAR/Servizio Centrale del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.

 In questi anni i Comuni Italiani hanno affrontato, prevalentemente da soli, le problematiche relative alla gestione e presa in carico dei minori stranieri non accompagnati. Con il Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati – approvato in Conferenza Unificata nel luglio 2014 – si è inaugurato un nuovo approccio attribuendo al Ministero dell’Interno la responsabilità dell’organizzazione della loro accoglienza, e prevedendo una differenziazione degli interventi per la prima e la seconda accoglienza. Questo nuovo assetto ha previsto l’attivazione di centri di prima accoglienza per minori (Hub) e l’ampliamento, in seconda accoglienza nell’ambito del sistema SPRAR, dei posti per tutti i MSNA sia richiedenti protezione internazionale che non.

 “Grazie allo studio realizzato da Anci e Cittalia – ha commentato il Sindaco nel corso del suo intervento – vogliamo avviare con il Governo una riflessione sulle linee guida che devono orientare i Comuni e gli operatori sul territorio rispetto ad un fenomeno costante in termini numerici. Tutto questo potrà essere un aiuto valido per fornire risposte sempre più concrete ed efficaci ai ragazzi che arrivano nel nostro Paese. I Comuni sono il luogo in cui i diritti diventano concretamente esigibili soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori soli che arrivano sul nostro territorio. Come emerge dal rapporto realizzato da ANCI-Cittalia sulle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – ha proseguito il Sindaco-, il numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia è rimasto stabilmente alto nel corso degli anni, attestandosi mediamente intorno alle 8.000 unità annue, con un incremento particolarmente consistente negli ultimi tre anni. Una situazione che richiede un sistema di accoglienza e integrazione strutturato e realmente diffuso su tutto il territorio nazionale che permetterà al nostro Paese di non inseguire di volta in volta le varie emergenze. Per queste ragioni – ha evidenziato il Sindaco – è necessario affrontare alcuni nodi cruciali per una reale tutela dei minori e per definire puntualmente la filiera dell’accoglienza: dall’aumento dei posti nelle reti strutturate di prima e di seconda accoglienza, alla deroga al blocco del turnover del personale per i Comuni che accolgono i minori soli nell’ambito dello Sprar, fino alla riduzione dei tempi di nomina del tutore e del rilascio del permesso di soggiorno ed evitando la creazione di circuiti speciali di accoglienza dedicati esclusivamente ai minori stranieri non accompagnati. L’auspicio è che arrivi dal Governo un riconoscimento sempre più forte dell’azione svolta dai Comuni per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Questo compito, infatti, a rigore non spetterebbe alle amministrazioni comunali, ma di fronte ad una vera e propria emergenza umanitaria cui facciamo fronte ci vengano riconosciute almeno le risorse finanziarie necessarie. Siamo il paese Ue che fa più accoglienza – ha concluso il Sindaco – ma non vogliamo rimanere soli: serve un maggior coinvolgimento da parte di tutti e non soltanto nella fase della seconda accoglienza”.

 Dati. Il VI Rapporto fa il punto sulle politiche di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati realizzate dai Comuni presi in esame da un’indagine che copre il decennio 2004-2014 (il 56% del totale dei Comuni, pari al 73% della popolazione italiana nel 2014).

 Nel 2014, ultimo anno dell’indagine, i MSNA presi in carico sono stati oltre 13.000, di questi sono 9.229 i minori collocati in accoglienza (il 68,2% dei MSNA presi in carico, con un incremento del 43,2% sul 2013 e del 51,2% sul 2006).

 Il 96% dei giovani presi in carico dai servizi sociali sono maschi (la fascia 16-17 anni è cresciuta, dal 2006, fino all’80% nel 2014). Sempre nel 2014, oltre la metà dei minori (53,8%) proviene da quattro paesi: Egitto (21,5%), Bangladesh (13,2%), Gambia (10%), Albania 9,1%).

 È Roma il Comune con il maggior numero di MSNA al 2014 (1.960), sebbene registri un calo del 33,8% rispetto al 2012. Seguono le maggiori città della Sicilia e della Calabria, nell’ordine: Reggio Calabria (695), Palermo (557), Messina (556) Catania (532). Sino alle prime 10 città, troviamo esclusivamente città metropolitane o potenziali tali: seguono infatti Milano (530), Napoli (335), Genova (333), Venezia (324) e Torino (296).

 Si registra poi un aumento di minori richiedenti protezione internazionale nel decennio 2004-2014, passando dai 251 del 2006 agli oltre 3000 del 2014.

 Nel biennio 2013-2014 è aumentata, rispetto agli anni precedenti, la percentuale delle realtà locali coinvolte dal fenomeno della presa in carico dei minori stranieri non accompagnati (MSNA): il dato si attestava infatti sul 20,8% nel 2006, sul 17,7% nel 2008, sul 14,2% nel 2010 e sul 24,2% nel 2012.

 I minori stranieri non accompagnati contattati o presi in carico nel biennio 2013-2014 sono stati nel 35% dei casi accompagnati ai servizi dalle forze dell’ordine, nel 23,5% circa da parenti, l’8,2% da connazionali mentre quasi il 10,2% si presenta autonomamente. Inoltre l’8% viene segnalato dalla Procura o dal Tribunale mentre poco più del 7% dalla Prefettura.

 Dal 2011 il numero dei minori stranieri non accompagnati, contattati o presi in carico dai servizi sociali dei Comuni è incrementato in maniera esponenziale, un aumento che ha comportato l’attivazione di interventi, attività e servizi a favore di 9.678 minori nel 2013 e di 13.523 nel 2014.

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