Il 25 Aprile a Chieti

Chieti. L’associazione Chieti nuova 3 febbraio, il Liceo Classico “G. B. Vico”, l’Istituto Professionale “U. Pomilio”, l’Istituto Tecnico F. Galiani-R. de Sterlich, il Liceo Scientifico “F. Masci”, l’UNITRE, nell’ambito della sedicesima edizione del progetto “Il Calendario della Repubblica-Il Dovere della Memoria”, Lunedì 25 aprile 2016, ore 10,30-12,30, presso il Liceo Classico “G. B. Vico, ”, per il settantunesimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, promuovono la realizzazione della manifestazione comprendente due momenti:

 nel primo, gli studenti, protagonisti della conoscenza, incontrano i cittadini sulla Resistenza e sulla Liberazione. In due aule dedicate, gli alunni del Liceo Classico, guidati dal docente Francesco Baldassarre, illustrano attraverso letture e video, la vita e l’opera di Giacomo Matteotti, segretario del partito socialista unitario; inoltre, interviene la professoressa Marina Campana, nuora dell’avvocato antifascista Pasquale Galliano Magno, a cui Velia Matteotti affidò il proprio patrocinio nel processo-farsa contro gli assassini del marito, svoltosi a Chieti nel 1926. Nella seconda aula, gli studenti introducono lo spettacolo teatrale E mi diranno che bel fior: Storie Resistenti, attraverso letture, tratte dal libro “Terra di libertà-Storie di uomini e donne nell’Abruzzo della seconda guerra mondiale” di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta;

 nel secondo momento, l’associazione culturale – teatrale Compagnia dell’Orfeo Folle di Penne rappresenta lo spettacolo Teatrale E mi diranno che bel fior: Storie Resistenti, regia di Irene Cocchini; Attori: Irene Cocchini, Emiliano Scenna, Serena Valentini, Vanessa Balduini; alla Fisarmonica: Massimiliano Elia; tecnico Luci e Audio: Michele Piciocco.

 Note di regia: E mi diranno che bel fior è uno spettacolo teatrale sulla Resistenza in Abruzzo, che, con quattro monologhi e con voci narranti, accompagnati dalle note della nostra Resistenza, porta in primo piano le origini della Brigata Maiella, la battaglia del Sangro, la strage di Sant’Agata a Gesso Palena ed altri episodi avvenuti in vari paesi d’Abruzzo durante il fascismo e la seconda guerra mondiale, sottolineando il contributo del popolo abruzzese, “che dette allora al mondo una prova di civiltà… con la sua rivolta anonima, morale, disinteressata”* .

 Perché la Resistenza e la Costituzione siano e rimangano patrimonio di tutti, punti di riferimento di cui ogni collettività ha bisogno, ispiratori dei comportamenti quotidiani dei cittadini e degli indirizzi politici, bisogna cominciare dalla Scuola, l’unico laboratorio culturale capace di promuovere la ricostruzione, la conservazione e la trasmissione della Memoria collettiva, favorendo nei giovani la scelta dei principi in nome dei quali milioni di persone hanno sacrificato la vita, consapevoli di essere parte di uno sforzo collettivo per la creazione dello Stato Repubblicano e della società civil.

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