Valle del Trigno, disinfestazioni ad alto rischio: appello ai sindaci

Chieti. Il Centro Studi ha inviato una lettera a tutti i Sindaci dei comuni della Valle del Trigno per richiamare la loro attenzione sui pericoli delle campagne di disinfestazione che vengono eseguite nel periodo estivo.
Molti studi evidenziano, infatti, l’impatto negativo che le sostanze chimiche utilizzate (organo fosforici o piretroidi) producono sulla salute umana e sull’ambiente. Per questo motivo il Centro Studi invita le amministrazioni pubbliche ad agire secondo il principio di precauzione privilegiando l’utilizzo di pratiche e prodotti alternativi e più efficaci per la difesa contro gli insetti infestanti.

L’Istituto sulla Prevenzione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), evidenzia il Centro Studi, ha recentemente pubblicato uno studio sull’impatto delle disinfestazioni chimiche in cui viene dimostrata la pericolosità per la salute umana e per l’ambiente delle sostanze sintetiche irrorate nell’ambiente. L’irrorazione di prodotti chimici usati per la disinfestazione, infatti, non incide sulla proliferazione di questi insetti poiché l’unico modo efficace di combatterli è quello di prevenirne la nascita, dunque agire sulle larve nei focolai dove questi insetti si riproducono, vale a dire nell’acqua stagnante. Per i tombini sono in commercio speciali dispositivi meccanici in materiale atossico e riciclabile (Mosquito Stopper) che impediscono agli insetti di accedere all’acqua per deporvi le uova; mentre per i ristagni d’acqua è possibile utilizzare il Bacillus thuringiensis Israeliensis, un larvicida tossico per gli insetti, che ha il vantaggio di avere un’azione altamente selettiva, un impatto ambientale nullo e di essere innocuo per esseri umani ed animali.

Per quanto riguarda, invece, gli esemplari adulti, è molto importante salvaguardare i loro predatori: i pipistrelli, gli uccelli insettivori, le libellule, gli anfibi, i pesci, le lucertole, i gechi, i ragni, le scolopendre ecc.

L’auspicio del Centro Studi è che tanto i sindaci quanto le ASL prendano al più presto in seria considerazione l’impatto che l’effetto cumulativo di sostanze inquinanti – presenti nell’aria, nel suolo e nelle acque – producono su ambiente e salute. Un segnale nella giusta direzione potrebbe essere quello di sospendere le disinfestazioni e privilegiare metodi biologici e atossici.

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