La Festa della Liberazione a San Giovanni Teatino

San Giovanni Teatino. Due momenti di grande intensità, non solo emotiva, hanno caratterizzato le celebrazioni dei 70 anni della Festa della Liberazione a San Giovanni Teatino.

Dopo la deposizione della corona al Monumento dei Caduti, davanti la chiesa di San Giovanni, nella parte alta della città, il sindaco Luciano Marinucci ha voluto richiamare l’attenzione su quei nomi “persone, giovani con tante speranze, o padri famiglia che hanno sacrificato la propria vita per l’ideale della patria, della libertà e un futuro diverso, migliore per i loro figli. Che siamo noi, oggi, e i nostri figlio domani. E dovremmo sempre avere la voglia non solo di leggere quei nomi e quelle date, ma anche immaginare volti e speranze recise troppo presto”.

Alle 10, il corteo dietro il gonfalone della città, partendo dalla piazza del Comune ha raggiunto il monumento ai caduti adiacente corso Italia.

L’intervento del primo cittadino sui valori della libertà e il senso della solidarietà da diffondere soprattutto tra i giovani, ha aperto la cerimonia. Con non poca emozione l’assessore Gabriella Federico ha letto il “discorso di Brisighella” del comandante Ettore Troilo il giorno dell scioglimento della Brigata Majella il 15 luglio del 2945. Un commosso silenzio ha accompagnato questa lettura che la Federico ha concluso tra le lacrime. Altro momento carico di emozione quando due assessori, Alessia Chiacchiaretta e Alessandro Bronzino, hanno letto l’elenco ufficiale (fornito dal Ministero della Difesa) delle vittime militari, di San Giovanni Teatino, nella seconda guerra mondiale. Tra i 26 nomi scanditi anche quello di Pietro Cappelletti, giovane partigiano, morto in territorio metropolita nel 1944. Il Silenzio con il saluto delle autorità militari presenti e l’Inno di Novaro-Mameli, intonato a gran voce da tutti i cittadini di San Giovanni Teatino hanno concluso la cerimonia.

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