Test salivari nelle scuole: ecco come funziona il progetto delle Regioni

Il nuovo anno scolastico si appresta a partire con poche novità dal punto di vista dei protocolli ma con una importante sperimentazione sugli studenti: i test salivari.

Dal 13 settembre ripartono le lezioni in presenza nella maggior parte delle Regioni e, al fine di garantire un rientro in sicurezza, il governo ha pensato di mettere in campo lo strumento dei test salivari (più agevoli rispetto ai classici tamponi).

Lo screening riguarderà solo alcuni Istituti “sentinella”, e sono una parte degli studenti ovvero quei giovanissimi che decideranno di effettuarlo su base volontaria: si punta al coinvolgimento di almeno 55mila alunni, solo tra le classi primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie, ragazzi tra i 6 ed i 14 anni) su un totale di studenti pari a 4,2 milioni che andranno ad effettuare un test ogni 15 giorni al fine di verificare la circolazione del virus.

Questi test “offrono un’alta precisione del risultato e garantiscono il vantaggio della facilità della raccolta del campione” come spiegato in un documento messo a punto dall’Esecutivo e dall’Istituto Superiore di Sanità, i test salivari saranno validi per ottenere il rilascio del Green pass come avviene per i tamponi a validità di 48 ore.

Le Regioni che hanno già iniziato ad organizzarsi sono il Veneto ed il Lazio, con le Asl che sono già in contatto con gli istituti e puntano a campionare 30 mila studenti: contemporaneamente le amministrazioni pubbliche stanno provvedendo a stipulare accordi con laboratori che si occuperanno dell’analisi e dei risultati dei test da fornire nelle 24 ore (essendo test molecolari) mentre ad effettuare il test saranno in un primo momento gli operatori sanitari che affiancheranno le famiglie degli studenti a cui successivamente spetterà il compito di prelevare il campione di saliva, metterlo in una busta chiusa e portarlo a scuola dove verranno raccolti e poi consegnati ai laboratori. Unico limite è che il risultato dell’esame arriverà solo dopo che l’alunno è entrato in classe.

Obiettivo delle Regioni è partire in concomitanza con il rientro in classe per avere una piena operatività dal mese di novembre.

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