Malika, cacciata di casa perché omosessuale. Gara di solidarietà

Cacciata di casa perché innamorata di una ragazza e non di un ragazzo.

Malika, 22 anni, minacciata di morte dai suoi genitori, ha trovato la serratura di casa cambiata e non ha potuto nemmeno recuperare i pochi oggetti personali: si è presentata a casa accompagnata dai carabinieri ma, al campanello, gli agenti si sono sentiti rispondere “non sappiamo chi sia questa persona”.

Ora la giovane ragazza di Castelfiorentino (Firenze) ha trovato in tutta l’Italia l’abbraccio che non le hanno saputo dare mamma e papà: dopo che la sua storia è finita sulle pagine di tutti i giornali è stata lanciata una raccolta fondi online sulla piattaforma crowdfunding GoFundMe, autrice dell’iniziativa la cugina della giovane preoccupata per le spese dello psicologo che sta seguendo Malika.

La solidarietà ha raggiunto già la somma di 100mila euro, a mobilitarsi per Malika anche il mondo dello spettacolo e dello sport.

Una parte dei soldi la userò per aiutare gli altri donando in beneficenza” così ha commentato l’affetto ricevuto Malika che ha anche usato il suo profilo Instagram per chiedere di non alimentare l’odio “non mi interessa minimamente che vengano rivolti insulti ai miei genitori, credetemi ci sto male, qualsiasi risposta che contenga odio non è solo fuori luogo, ma anche controproducente. Chiunque mi voglia aiutare in questa battaglia, sostenere la mia causa della parità dei diritti, condivida qualsiasi articolo contenente questo tema, contribuisca all’arricchimento del dibattito. Ma non contribuisca a diffondere odio”.

Sulla vicenda la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per violenza domestica.

 

 

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