Lo straziante testamento di Seid: il giovane calciatore vittima di razzismo

Seid Visin, ex calciatore nelle giovanili del Milan, ha scelto di togliersi la vita a soli vent’anni.

Il terribile gesto è stato preceduto da una lettera, lucida e durissima “ovunque io sia, ovunque mi trovi, sento sulle mie spalle come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati ed impauriti delle persone”.

Il peso che Said sentiva era quello del razzismo nonostante il giovane, di origine etiope, fosse arrivato in Italia piccolissimo e adottato da una coppia di Salerno.

A pubblicare sui social la lettera che Seid scrisse nel 2019 è stata la sua psicologa Rita D’Antuono D’Ambrosio e poi diffusa dall’associazione “Mamme per la Pelle”.

“Non sono un immigrato” prosegue Seid nella lettera “sono stato adottato quando ero piccolo. Prima di questo grande flusso migratorio tutti mi amavano e si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Poi misticamente si è capovolto tutto. Qualche mese fa ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non bastasse, mi additavano la responsabilità del fatto che molti giovani italiani (bianchi) non trovassero lavoro. Dopo questa esperienza dentro di me qualcosa è cambiato, come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovevo dimostrare alle persone che ero come loro, che ero italiano, che ero bianco”.

Il giovane aveva rinunciato al calcio professionistico per studiare, anche se l’amore per il pallone non lo aveva abbandonato mai e continuava sui campi di calcio a 5.

Lo ricorda con affetto Donnarumma, portiere della Nazionale di calcio “ho conosciuto Seid appena arrivato a Milano, vivevamo insieme in convitto, sono passati alcuni anni ma non posso e non voglio dimenticare quel suo sorriso incredibile, quella sua gioia di vivere. Era un ragazzo come me, un amico”.

Amara la reazione dell’ex juventino Marchisio che scrive sul suo profilo Facebook “non posso neanche immaginare cosa abbia provato Seid. Siamo il paese dell’integrazione quando sei un giovane di talento o quando segni il goal decisivo in una partita importante, ma che si rifiuta di essere servito al ristorante da un ragazzo di colore”.

La notizia del suicidio di Seid ha scosso l’Italia intera. “Se puoi scusaci” scrive Enrico Letta, segretario del Pd, su Facebook e insieme a lui il ministro alle Politiche agricole Stefano Patuanelli “oggi parlano tutti e giustamente di ambiente, di transizione ecologica per salvare il pianeta. A volte mi chiedo se saremo in grado di salvarci da noi stessi”.

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