Funivia del Mottarone, 14 vite spezzate. I tanti perché della tragedia

Otto secondi, massimo dieci.

La frazione di un lampo, è questo il tempo che potrebbe aver impiegato la cabina della funivia, tra Stresa e il Mottarone, a venire giù, dopo che la fune d’acciaio si è spezzata.

Domenica 23 maggio, verso le 13, a un passo dalla vetta del panoramico Mottarone, che affaccia sul Lago Maggiore, la cabina torna indietro e a spezzarsi insieme a quel cavo portante è la vita di 14 persone, molte giovanissime, tra cui due bambini.

Un solo superstite, Eitan, 5 anni, israeliano, forse protetto dall’abbraccio del padre che col suo corpo ha fatto da scudo al piccolo già operato e ora stabile in rianimazione in attesa che la risonanza magnetica ne accerti le condizioni cerebrali. Eitan ha perso tutta la sua famiglia nello schianto: il papà Amit Brian, 30 anni, che lo teneva stretto, la mamma Tal Peleg, 27 anni, il fratellino Tom di soli 2 anni, ed i bisnonni materni.

Un sistema di emergenza che non ha funzionato: i freni non si sono azionati, nonostante le revisioni negli anni dell’impianto (la funivia era rimasta chiusa dal 2014 al 2016), ora si indaga per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo.

A Stresa è stato proclamato il lutto cittadino per ricordare tutte le vittime: erano cinque i gruppi, di cui due coppie con figli piccoli, provenienti da Varese, Piacenza, Verbania, Pavia.

Ci sono Silvia Malnati, 26 anni, appena laureata e il suo Alessandro Merlo di 29 anni, dieci anni insieme e finalmente avevano potuto coronare il sogno di vivere insieme.

Serena Costantino di anni ne aveva 27 e a marzo aveva vinto una borsa di ricerca con il Cnr, quel weekend lo aveva scelto per incontrare il suo fidanzato iraniano di 23 anni, Mohammadreza Shahaisavandi.

Roberta Pistolato lo aveva scelto per i suoi 40 anni da festeggiare con Angelo Vito Gasparro.

E poi un’altra famiglia, oltre quella del piccolo Eitan, quella del 54enne Vittorio Zorloni e della giovane compagna Elisabetta Parsanini, 38 anni, che avevano portato anche il piccolo Mattia di 5 anni.

L’impianto è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Verbania. Nel vertice di oggi a Stresa hanno preso parte anche il ministro alle Infrastrutture Giovannini ed il capo della Protezione Civile Curcio.

Cordoglio unanime da parte delle Istituzioni.

Impostazioni privacy