“Devo consegnare dei gelati”, così il terrorista ha beffato la polizia di Nizza

Comincia a chiarirsi la dinamica della strage di ieri sera sul lungomare di Nizza, mentre il conto delle vittime è ormai arrivato a 84 morti e oltre 200 feriti di cui almeno 50 in condizioni gravissime.

È un bollettino di guerra quello che arriva dalla Francia. Oltre 80 morti, duecento feriti e numerosi dispersi. Tutto è iniziato ieri sera, nella zona della Promenade des Anglais , il lungomare di Nizza, tutta l’area è interdetta al traffico veicolare per permettere alla popolazione e ai turisti, tra cui numerosi italiani,  di assistere ai fuochi d’artificio che celebrano la presa della Bastiglia. Lo spettacolo pirotecnico si sta concludendo quando la polizia ferma un grande camion frigorifero bianco, la circolazione è vietata alle auto, figurarsi ai camion ma l’autista si giustifica: “devo consegnare dei gelati”, lo lasciano passare.

Alle 22.30, il mezzo pesante fa irruzione sul lungomare a 80km/h e si getta sulla folla. L’assassino alla guida sbanda volontariamente a destra e a sinistra per colpire più persone possibile; è il caos, il camion, pesante oltre 19 tonnellate, continua a seminare morte per altri 2 km, un privato cittadino prova a rincorrere il folle attentatore con il suo scooter ma viene ucciso, all’altezza dell’hotel Negresco la polizia a spara sulla motrice ma dal posto di guida rispondono al fuoco e la folle corsa continua, fortunatamente ancora per poco, 300 m dopo un’altra serie di spari verso il camion va finalmente a segno, l’attentatore muore. Sul selciato della Promenade des Anglais restano 84 morti mentre i feriti sono oltre 200.

In seguito si scopre che l’ assassino alla guida del camion è Mohamed Lahuaiej Boudhel, un franco-tunisino di 31 anni, già noto alla legge per episodi di violenza ma mai segnalato come vicino agli ambienti dell’estremismo islamico. Questa mattina, durante la perquisizione dell’abitazione dell’attentatore, gli inquirenti hanno sequestrato dispositivi elettronici ed altro materiale appartenente a Bouhel sperando di trovare eventuali tracce di contatti con altri soggetti coinvolti nella strage. La polizia transalpina, infatti, non esclude che l’attentatore avesse dei complici mentre non è ancora chiaro se la strage vada considerata o meno un atto terroristico di matrice islamica; l’attentato non è stato infatti rivendicato da alcuna fonte attendibile, anche se alcuni sostenitori del fantomatico stato islamico hanno festeggiato per la notizia.

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