Reddito di cittadinanza: cosa c’è da sapere

Il via alle domande per il reddito di cittadinanza è previsto tra febbraio e marzo 2019. Ecco cosa c’è da sapere.

Cos’è

Il reddito di cittadinanza è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro finalizzata ad integrare i redditi familiari.

Chi può richiederlo

Per beneficiare del reddito di cittadinanza è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

–          Essere cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui almeno gli ultimi due in via continuativa;

–          ISEE inferiore a 9.360 euro

–          Patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa di abitazione, fino a 30.000 euro

–          Patrimonio mobiliare, come definito ai fini ISEE, non superiore a una soglia di 6.000 euro, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementabile di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo. I predetti massimali sono ulteriormente incrementati di 5.000 euro per ogni componente con disabilità.

Come richiederlo

Nelle prossime settimane verrà pubblicata la lista dettagliata della documentazione necessaria per richiedere il reddito di cittadinanza. Successivamente scatterà il via alle domande, che potranno essere inoltrate tramite i Caf o direttamente a Poste Italiane, sia per via telematica, che recandosi personalmente all’ufficio postale.

Una volta presentata la domanda, questa sarà trasmessa all’INPS che provvederà a verificare che il richiedente sia effettivamente in possesso dei requisiti necessari per ottenere il reddito. Una volta ottenuto il via libera, il beneficiario sarà contattato dai Centri per l’impiego per individuare il percorso di formazione o reinserimento lavorativo da attuare.

Come funziona

Come spiegato nella nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, il reddito di cittadinanza è basato su di un “meccanismo volto a garantire l’inserimento o il reinserimento del beneficiario del Rdc nel mondo del lavoro, attraverso un percorso personalizzato che potrà riguardare attività al servizio della comunità, riqualificazione professionale, completamento degli studi, nonché altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all’inclusione sociale e all’inserimento nel mercato del lavoro.

“In particolare, – prosegue la nota –  il beneficiario dovrà sottoscrivere il Patto per il Lavoro o per l’Inclusione sociale, partecipare alle specifiche iniziative formative previste e non potrà rifiutare le offerte di lavoro proposte dai Centri per l’impiego in base a specifici requisiti di distanza e di durata del periodo di disoccupazione”.

Casi di esclusione

Saranno esclusi dal reddito coloro che:

–          Non sottoscrivono il patto per il lavoro o per l’inclusione sociale

–          Rifiutano la terza offerta di lavoro

–          Non partecipano alle iniziative formative senza presentare un’adeguata giustificazione

–          Non aderiscono ai progetti utili per la comunità predisposti dai Comuni

–          Non aggiornano le autorità competenti sulle variazioni del proprio nucleo familiare

–          Forniscono dati falsi. In questo caso oltre all’esclusione dal reddito di cittadinanza, si rischiano dai due ai sei anni di carcere.

Da dove possono arrivare le offerte di lavoro

Entro i primi 12 mesi, la prima offerta di lavoro potrà arrivare nel raggio di 100km/100 minuti di viaggio. In caso di rifiuto, la seconda offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km e se anche questa viene rifiutata, la terza offerta potrà arrivare da tutta Italia

Dopo il primo anno, anche la prima offerta potrà arrivare nel raggio di 250 km, mentre la terza potrà arrivare da tutta Italia.

Dopo 18 mesi, in caso di rinnovo del reddito di cittadinanza, tutte le offerte potranno arrivare da tutto il territorio nazionale.

I precedenti limiti si applicano solo parzialmente alle famiglie con persone disabili; in questi casi, le offerte di lavoro non potranno in nessun caso provenire da una distanza superiore ai 250 km.

Cosa succede se non si spende tutto l’importo erogato

Il beneficiario riceverà il reddito di cittadinanza attraverso una carta prepagata sulla quale verrà mensilmente caricato l’importo spettante. Se la cifra erogata non viene completamente spesa nel mese di riferimento, la rimanenza verrà scalata dal mese successivo.

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