Clausole di salvaguardia, la spada di Damocle che pende sul portafoglio degli italiani

Gli italiani rischiano una stangata da oltre 300 euro a famiglia.

La perdurante situazione di incertezza politica e il conseguente stallo dell’azione di governo, ha nuovamente portato alla ribalta l’ormai annoso tema delle clausole di salvaguardia, ovvero le norme che prevedono l’aumento automatico delle aliquote Iva nel caso in cui lo Stato non fosse capace di reperire in altro modo le risorse necessarie a tenere in ordine i conti pubblici.

La legge parla chiaro, i 12.4 miliardi di euro necessari a scongiurare l’attivazione delle clausole di salvaguardia devono essere reperiti entro i prossimi sette mesi, in caso contrario, a partire dal primo gennaio 2019 l’aliquota Iva ridotta passerà dal 10 all’ 11,5%, mentre l’aliquota ordinaria passerà dal 22 al 24,2%.

Dal punto di vista dei consumatori, si tratterebbe di una vera e propria stangata che secondo le simulazioni del “Sole 24 Ore” costerebbe, in media, 317 euro a famiglia per il solo 2019. Tuttavia, data la natura dell’Iva, un suo eventuale aumento colpirà in misura maggiore le famiglie che hanno consumi più alti, come ad esempio quelle con figli a carico, che rischiano incrementi di spesa nell’ordine dei 400 euro.

Inoltre, non bisogna dimenticare come anche nel caso in cui il futuro governo dovesse riuscire racimolare i 12.4 miliardi necessari, il pericolo rappresentato dalle clausole di salvaguardia non sarà scongiurato una volta per tutte, ma solo rimandato al primo gennaio 2020, data entro la quale sarà necessario reperire altri 19.1 miliardi di euro.

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