Alle 2 torna l’ora legale: lancette spostate un’ora in avanti

ora-legaleTorna l’ora legale: questa notte alle due di notte bisognerà spostare in avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Si perderà così un’ora di sonno ma in compenso si guadagnerà un’ora di luce in più. Con effetti notevoli, soprattutto in termini di risparmio energetico. Si tornerà all’ora solare fra sette mesi, il 30 ottobre 2011.

Come nasce. L’idea dell’ora legale venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli prestò particolare attenzione. Andò meglio al britannico William Willet, agli inizi del Novecento, in piena industrializzazione: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera all’ora legale che si chiamava British Summer Time. In Italia fu adottata per la prima volta nel 1916 e abolita nel 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 . Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia a fine marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Gli Stati Uniti, a differenza dell’Unione Europa, fanno scattare l’ora legale una settimana prima e la prolungano di una settimana e nel 2011 sarà in vigore dal 13 marzo al 6 novembre. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue sempre e comunque l’ora solare. La maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia non adottano l’ora legale, come la Russia, infatti, il presidente Medvedev ha annunciato di aver deciso di cancellarla a partire dal prossimo autunno, per proteggere i russi ‘dallo stress e dalle malattie’ causati dal cambio del ritmo biologico. Lo scorso anno, il leader del Cremlino aveva introdotto delle riforme dell’ora, abolendo due degli undici fusi orari del Paese nell’estremo oriente russo.

L’ora legale e lo stress. Gli stili di vita ai quali siamo ormai abituati non sono i più indicati per rinunciare, nel giro di una giornata, a un’ora di sonno. Ma le cause sono anche altre, come spiega Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, Presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico. “Saranno i giovani, quelli che fanno molto tardi la sera a navigare su Internet, a risentire di più del passaggio all’ora legale”, afferma: “Lo spostamento delle lancette dell’orologio un’ora in avanti è innaturale. L’essere umano fa fatica ad abituarsi perché subisce una sollecitazione violenta. Chi avrà maggiori problemi di adattamento saranno i giovani che gia’ dormono di regola molto poco. Soprattutto coloro che navigano su Internet fino a tarda notte. Con l’ora legale perderanno ancora di più il sonno”. Secondo la Vinciguerra “questi ragazzi saranno particolarmente irritabili nei giorni successivi all’ora legale, avranno a che fare con ansia, malumore, mal di testa, tensione muscolare, tutti disturbi dovuti ad un cambiamento del ciclo del sonno”. Il problema, infatti, non e’ legato ad un cattivo adattamento alla luce, aggiunge, ma “ad un cambiamento improvviso nelle ore del sonno e del risveglio”. Con il ritorno dell’ora legale in agguato c’è anche l’insonnia. “Ma non prendiamo farmaci, peggiorano la situazione – aggiunge Paola Vinciguerra che è anche responsabile dell’Uiap, Unita’ Italiana Attacchi di Panico, presso la clinica Paideia di Roma – La prima raccomandazione e’ quella di non prendere sonniferi o bere alcool per cercare di addormentarci. C’è il rischio di entrare in un vortice di ansia proprio per la paura di non prendere sonno e il disturbo dell’insonnia potrebbe durare più del previsto. Non dobbiamo abituarci all’aiutino esterno per addormentarci e quindi alla ricerca di una soluzione “. “Le persone che non hanno particolari problemi – aggiunge – in una settimana si adattano all’ora legale ma per coloro che presentano problemi pscico-fisici il cambiamento di orario può acutizzare i disturbi. Le persone che soffrono già di ansia o di depressione avranno difficoltà di adattamento maggiori”.

Impostazioni privacy