Covid, ore decisive nel Governo: sarà un Natale col coprifuoco. A tavola massimo 6/8 persone

Quante persone a tavola per il cenone? Gli impianti sciistici resteranno chiusi? Ci si potrà spostare tra Regioni?
In queste ore, Conte e i Ministri Boccia e Speranza, incontrano i capigruppo e le Regioni per decidere tutte le misure da varare per le festività natalizie.
Due i punti che ormai sembrano certi: la chiusura degli impianti sciistici fini a gennaio, con un accordo europeo coordinato da Germania e Francia, e quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero dopo le vacanze, per scoraggiare soggiorni natalizi fuori confine.
Come sottolineavamo nei giorni passati, i Presidenti di Regione premono per allentare le misure, ma all’interno dell’Esecutivo si fa sempre più strada la linea del rigore. È soprattutto il Ministro della Salute Speranza quello più preoccupato per una terza ondata, e che tiene il freno a mano ben tirato.
Il Dpcm dovrà entrare in vigore dal 4 dicembre e tra le ipotesi che sono circolate queste restano le più accreditate:
coprifuoco e negozi: ci sono due anime all’interno del Governo. Una più intransigente che vorrebbe restasse alle 22 (ma alcuni lo vorrebbero anticipare addirittura alle 21) ed una più permissiva che lo vorrebbe spostato tra le 23 e le 24, visti anche gli orari dei negozi che si dovrebbero prolungare fino alle 22 per favorire ingressi scaglionati.
Per la notte di Natale, invece, si pensa al coprifuoco alle 24, per consentire di partecipare alla Santa Messa. Si sta discutendo se applicare la stessa regola anche per il 31 di dicembre.
Centri commerciali: dal 4 dicembre saranno di nuovo aperti nei fine settimana e nei giorni festivi. Tuttavia, pare che questa regola potrebbe valere per sole due settimane, fino al 20 dicembre.
Quante persone a tavola: pare che il Governo voglia inserire una raccomandazione nel nuovo DPCM a non ospitare in casa più di 6/8 persone e soltanto tra parenti stretti.
Spostamenti tra Regioni: è il punto su cui ci sono le maggiori perplessità. Da un lato infatti Palazzo Chigi, dati alla mano, pensa che dopo il 10 dicembre la maggior parte delle Regioni sarà in zona gialla e dunque in quella fascia che non prevede divieti agli spostamenti. Di contro, i Ministri Boccia e Speranza, chiedono a Conte di pensare a misure più restrittive e scongiurare che milioni di italiani si mettano in viaggio: si vorrebbe mantenere la regola, anche per le zone gialle, che vige in zona arancione ovvero che ci si può spostare solo nel proprio comune dalle 5 alle 22 fatta eccezione per i casi di ricongiungimento familiare.
Impostazioni privacy