L’INPS ha annunciato alcune novità importanti sul congedo parentale: cresce l’importo, ma l’aumento delle mensilità è condizionato.
In Italia il congedo parentale è rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti (inclusi i lavoratori naviganti, marittimi e dell’aviazione civile, nonché gli ex IPSEMA) e si esplica sotto forma di un periodo di astensione facoltativa dal lavoro. Tale possibilità è concessa ai genitori con un fine specifico: quello di prendersi cura del bambino appena nato e durante la sua crescita. Vale dunque per i neonati e per i piccoli nei loro primi anni di vita.
Un bambino ha infatti bisogno di passare del tempo con i genitori, non solo per essere curato materialmente ma anche per poter creare un rapporto affettivo familiare. E questo bisogno è inteso anche come un diritto fondamentale dei genitori. Il congedo parentale, in teoria, può essere fruito fino al compimento dei dodici anni di età del bambino.
In tutto, sommando i mesi usufruibili da entrambi i genitori, l’astensione dal lavoro può durare dieci mesi. O undici, se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per almeno tre mesi in modo continuativo o frazionato. L’astensione può però essere retribuita, quindi indennizzata, solo per un tempo più piccolo.
Messaggio INPS sul congedo parentale, aumentano le mensilità indennizzate
La novità comunicata dall’INPS riguarda la seconda di queste mensilità indennizzate. La legge di Bilancio 2024 ha infatti modificato il Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità. Lo ha fatto elevando l’indennità di congedo parentale dal 30% al 60% della retribuzione per un’ulteriore mensilità.
Il mese in più si aggiunge alla mensilità già prevista dall’anno precedente, che era anch’essa fissata all’80% della retribuzione. Secondo le nuove disposizioni, il mese aggiuntivo può essere fruito entro il sesto anno di vita del figlio. Oppure entro sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o affidamento.
Dal 2024, scrive dunque l’INPS nel suo nuovo comunicato (circolare numero 57 del 18 aprile 2024), le mensilità del congedo parentale indennizzate all’80% passano a due, purché il congedo di maternità o di paternità termini dopo il 31 dicembre 2023.
Dal 2025, fa presente l’istituto, la seconda mensilità verrà, invece, retribuita al 60%. L’INPS ricorda nello stesso messaggio che i dipendenti del settore pubblico devono far riferimento alle indicazioni dell’Amministrazione pubblica con la quale intercorre il rapporto di lavoro.
L’ulteriore mese indennizzato al 60% della retribuzione (80%, ricordiamolo, è per il solo anno 2024) è uno solo per entrambi i genitori. E questo mese può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. Poi, sette mesi sono indennizzati al 30%, a prescindere dalla situazione reddituale. E i rimanenti due mesi non sono indennizzati.