Schiavi di Abruzzo. I Sanniti stanno sparendo dai banchi di scuola, anche grazie alle riforme che non fanno altro che tagliare e tagliare le discipline umanistiche, in particolare quelle storiche. L’oblio in cui è stato relegato il popolo che contese ai Romani il dominio sull’Italia antica si sta trasformando in cancellazione totale della loro memoria, in nome di uno studio annacquato della storia che non può piacere a nessuno, se non a quanti vogliono eliminare questa disciplina dalla scuola, indubbiamente perché occuparsi seriamente del passato rende critici e la critica consapevole e fondata – che non è il becero sbraitare della polemica – è ciò che il potere teme di più.
Offrire ai territori dove sono vissuti i Sanniti l’opportunità di conoscere questo grande e fiero popolo è quindi l’obiettivo primario che vuole raggiungere l’organizzazione del convegno attraverso un quadro generale delle più aggiornate ricerche sull’argomento, rimandando ad una serie di incontri tematici e visite guidate successivi la scoperta dei caratteri generali e peculiari della civiltà sannitica. Nel cuore del Sannio Pentro ci sono i resti monumentali di Pietrabbondante e Schiavi di Abruzzo, i musei di Alfedena e Schiavi di Abruzzo e un ecosistema conservatosi incontaminato a cavallo tra Molise ed Abruzzo, dove uomo e natura vivono ancora in armonia: queste sono le carte di un territorio che vuole vincere la partita del Parco Archeologico dell’Alto Sannio, di cui tornerà discutere in occasione del convegno dopo il lancio dell’iniziativa il 29 novembre scorso ad Agnone. Il Convegno è organizzato dal Comune di Schiavi di Abruzzo, con la collaborazione della Regione Abruzzo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Università degli Studi del Molise, Italia Nostra del Vastese, Archeoclub di Schiavi di Abruzzo, Fondazione per l’Arte l’Archeologia e la Cultura del Vastese, Parsifal Società Cooperativa di Vasto.