L’Aquila. “Gli investimenti per il settore idrico non possono essere fatti dallo Stato”. È un dato di fatto quello espresso dal Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, presente questa mattina al Festival dell’Acqua, in corso a L’Aquila.
“Le risorse del ministero per investimenti infrastrutturali sono diminuite del 72% nell’ultimo decennio” ha aggiunto “e quindi gli investimenti vanno finanziati con le tariffe. E questo non soltanto per lo stato delle finanze pubbliche, ma per le regole europee, per le quali le tariffe devono coprire i costi del servizio. Il prossimo anno vorrei convocare una conferenza nazionale sull’acqua, per rompere luoghi comuni consolidati. Siamo tutti d’accordo nel definire l’acqua bene comune, ma spesso gli strumenti proposti sono contraddittori”.
Immediata la replica del presidente di Federutility, promotrice dell’evento, Roberto Bazzano. “Lo Stato non ha soldi e l’instabilità normativa di questo settore ha allontanato gli investitori. Sarebbe fondamentale che Cassa Depositi e Prestiti finanziasse le imprese idriche. Non chiediamo tassi agevolati, ma tassi di mercato, perché gli altri istituti non si fidano a finanziare. Strumenti come project e water bond, con agevolazioni fiscali per sottoscrittori o fondi rotativi, insieme alle semplificazioni normative, sono una possibile soluzione”.
Nell’occasione, il Ministro Orlando, il presidente Bazzano ed il presidente di Aqua Italia, Giorgio Moro, hanno firmato un protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’acqua di rubinetto (acqua di rete) e la promozione delle cosiddette Case dell’Acqua. Il protocollo, che punta alla riduzione dei rifiuti e di CO2, affianca il fenomeno di diffusione degli erogatori pubblici di acqua refrigerata e frizzante, presenti in molte parti d’Italia accanto alle tradizionali fontanelle.
Sono 817 nel 2013 ed erano 354 nel 2011. Del resto, con i 188 litri di acqua in bottiglia pro capite nel 2011, l’Italia detiene il primato europeo per il consumo di acqua in bottiglia (l’80% delle quali sono in plastica, con impatti evidenti in termini di rifiuti prodotti). Valutando, a titolo esemplificativo, il prelievo annuo di 300.000 litri da un “chiosco”, si ottengono buoni risultati in termini di minore/mancato impatto: 200.000 bottiglie PET 1,5 litri in meno prodotte; 8.000 kg di PET in meno (circa 40 g a bottiglia) da avviare a recupero o smaltimento; 1.380 kg di CO2 risparmiati per la produzione del PET; 7.800 kg CO2 in meno per il trasporto delle bottiglie (stimando una media di 350 km per il trasporto).
Non solo acqua. La visita del ministro Orlando a L’Aquila è stata anche l’occasione per tornare a parlare di terremoto e ricostruzione.
“Il governo prosegue e sviluppa l’attenzione che è stata indicata in più occasioni. Anche la mia presenza qui, è in qualche modo il riconoscimento del fatto che l’attenzione sull’Aquila non deve diminuire. Resta, infatti, una grande priorità nazionale e fino al momento di una ripartenza della città è molto importante che i riflettori non si spengano. Io credo che eventi come questo aiutino affinchè’ questo avvenga. Credo che L’Aquila, a prescindere dalle misure di sostegno all’antisismica, non può che essere ricostruita sulla base del dramma che c’è stato, quindi ritengo che gli incentivi in questo caso aiutino un processo che comunque gli enti locali stessi stanno realizzando. Gli incentivi possono dare una mano soprattutto in un territorio in cui le risorse sono scarse rispetto alla lacerazione e al dramma che il terremoto ha provocato”.