Pescara: la prova del Dna per individuare il killer di Albi

Pescara. Sono forse a una svolta le indagini per l’omicidio di Walter Albi, freddato dai numerosi colpi di pistola la sera del primo agosto in un bar sulla Strada Parco a Pescara.

La stessa pistola, impugnata dallo stesso uomo, che è andata vicinissima ad uccidere anche Luca Cavallitto, ex calciatore 49enne che quella sera era allo stesso tavolo dell’architetto ucciso e che si è salvato solo grazie a numerosi e delicati interventi chirurgici.

Il 24 novembre, come riporta il quotidiano Il Centro, ci sarà un incidente probatorio dinanzi al Gip del tribunale di Pescara, ovvero il prelievo di Dna sui tre uomini indagati, da comparare con quello estratto da alcuni reperti che la polizia ha ritrovato in un nascondiglio. E’ ancora Il Centro a svelare, infatti, che gli investigatori hanno ritrovato delle scarpe da tennis e alcuni ciclomotori, forse quelli indossati e usati dal killer per fuggire, a piedi e poi in sella dopo l’agguato al bar di via Eugenia Ravasco.

E, soprattutto, alcuni pezzi di una pistola che potrebbe essere l’arma del delitto. Una pistola, infatti, ha condotto ai 3 indagati: Mimmo Nobile, Renato Mancini e Fabio Iervese, implicati in una rapina, quella dell’11 agosto al centro agroalimentare di Cepagatti, nel corso della quale l’arma è stata rubata a una guardia giurata. Secondo la tesi degli inquirenti, quella pistola poi avrebbe fatto fuoco contro Albi e Cavallitto.

Per questo grave fatto, il cui movente potrebbe essere un business da 400 milioni ovvero la realizzazione di case galleggianti al porto turistico su cui stavano lavorando la vittima e Cavallito,  ci sono tre indagati: Cosimo Nobile, Renato Mancini, Fabio Iervese tutti pescaresi e persone note in questura.

Le indagini proseguono anche sul movente, sempre più ristrette attorno a un affare da 400mila euro al quale Albi, insieme alla famiglia e a Cavallitto, stava lavorando per la realizzazione di alcune strutture alberghiere galleggianti nel porto turistico del capoluogo adriatico.

Un affare che, forse, poteva far gola a qualcun altro, al punto da assoldare un killer per far fuori i due. Ipotesi e dettagli sui quali rimane ancora il riserbo.

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