Montesilvano, sgomberato il palazzo pericolante di via Leopardi

Montesilvano. Sgomberato stamattina il palazzo di via Leopardo, l’enorme condominio Riviera dichiarato a rischio crollo il 13 maggio, dopo una perizia dei vigili del fuoco.

Numerosi agenti di polizia, carabinieri e polizia municipale sono intervenuti stamani, poco dopo le 8, per procedere allo sgombero delle ultime persone rimaste nel palazzo di 11 piani. Chiuse anche le attività commerciali (bar, night e ristoranti) presenti al piano terra.

Nelle ultime settimane, dopo l’ordinanza del sindaco, decine di famiglie avevano liberato le centinaia di appartamenti presenti. Stamani, invece, lo sgombero coatto degli ultimi abitanti.

“L’ordinanza firmata circa due mesi fa intimava all’amministratore del condominio Riviera, il Signor Giuseppe Cellini di provvedere immediatamente, sotto la direzione di un tecnico abilitato, alla realizzazione di tutte le opere di messa in sicurezza provvisoria del fabbricato”, dichiara il sindaco Ottavio De Martinis, “L’ordinanza non è stata rispettata da parte del condominio Riviera e a questo punto l’amministrazione comunale si sostituirà, provvedendo in danno del condominio, alle opere di messa in sicurezza stabilite nell’ordinanza”.

“Lo scorso 13 maggio non potevo esimermi purtroppo dall’emanare tale disposizione perché la relazione pervenuta aveva evidenziato uno stato di fatto, che da sola comportava il venir meno dell’agibilità dell’edificio”, prosegue il sindaco, “A maggio in particolare avevo chiesto lo sgombero immediato delle famiglie residenti e dei locali commerciali, la messa in sicurezza dell’edificio e delle verifiche aggiuntive in modo da avere certezze sul futuro della palazzina, ma a oggi non è stata rispettata in nessun punto l’ordinanza. Dispiace in modo particolare per tutte le persone coinvolte, comprese le attività commerciale al piano terra e i loro dipendenti, ma lo sgombero effettuato dalle forze dell’ordine è stato purtroppo un atto dovuto. Abbiamo provveduto ad inviare immediatamente gli assistenti sociali dell’Azienda Speciale, che si stanno accertando delle condizioni di fragilità di alcuni residenti”.

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