Colonnella, rapina nella sala slot: 4 misure cautelari. C’è anche l’albanese che sparò ai carabinieri

Colonnella. Quattro misure cautelari per la rapina alla sala slot “La Perla” di Colonnella dello scorso 23 gennaio.

 

Al culmine di una serie di indagini, che si erano dipanate anche dopo la sparatoria di qualche giorno più tardi in contrada Civita, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Teramo (con la collaborazione con i colleghi della compagnia di Alba Adriatica e dei comandi di Ascoli Piceno e Lecce), questa mattina, hanno dato esecuzione a 4 arresti nei confronti di altrettante persone responsabili, a vario titolo, della rapina a mano armata messa nella sala slot della bonifica del Tronto, che fruttò ai malviventi 26 mila euro.

 

E tra gli esecutori materiali della rapina c’è anche l’albanese che sparò dei colpi di pistola contro i carabinieri durante una fuga per le strade di Colonnella qualche giorno più tardi. Il provvedimento è stato spiccato dal gip del tribunale di Teramo con 4 misure cautelari (in carcere e ai domiciliari). Si tratta dall’albanese di 29 anni, già in carcere per il conflitto a fuoco, di una donna C.S. di 43 anni e di un 37enne, tutti con precedenti, ritenuti gli autori materiali del colpo nella sala scommesse. Ai domiciliari un uomo di 69 anni della provincia di Ascoli Piceno che avrebbe aiutato i tre ed eludere i controlli, ospitandoli nella sua abitazione.

 

La rapina. In questa occasione due persone, un uomo e una donna, con il volto coperto e armati di una pistola e di una grossa ascia, fecero irruzione nel locale, minacciarono la commessa facendosi consegnare il denaro e anche una cliente ai quali i due chiusero di disfarsi del cellulare.

L’inchiesta, in ogni caso, ha avuto una svolta dopo il conflitto a fuoco avvenuto qualche giorno più tardi in contrada Civita, sempre a Colonnella, circostanza nella quale Rigent Xhixhia, albanese con precedenti, esplose dei colpi sparò contro l’auto dei carabinieri prima di darsi alla fuga. Il fuggitivo, però, fu beccato e arrestato qualche giorno dopo a Brindisi.

Proprio allo stesso albanese e ad altri tre complici sono state infatti attribuite responsabilità, a vario titolo, per la rapina alla sala slot “La Perla”.

 

 

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